Marcus Hutchins, un ragazzo di appena 22 anni, riuscì a bloccare la diffusione di WannaCry. Nelle scorse ore, è stato arrestato a Las Vegas con l’accusa di aver collaborato allo sviluppo di Kronos. Quest’ultimo è un malware creato appositamente per rubare i dati bancari. WannaCry è stato uno dei virus più pericolosi diffusi in tutto il mondo verso la metà di maggio. Si tratta di un ransomware che rischiava di bloccare migliaia di sistemi nel caso in cui non si pagava un riscatto sotto forma di Bitcoin.
Al momento dell’arresto, il ragazzo partecipava a un convegno di hacker nel Nevada, il Def-con. Le autorità americane hanno accusato Marcus Hutchins per aver creato e venduto il malware su AlphaBay, ossia nel dark web. Nell’operazione di sviluppo del virus sembra sia coinvolta anche un’altra persona ma purtroppo non è stata diffusa la sua identità.
Marcus Hutchins: il ragazzo che bloccò WannaCry arrestato a Las Vegas!
Secondo le informazioni rivelate dalle autorità americane, Hutchins avrebbe sviluppato il programma tra i 19 e i 20 anni. Kronos, infatti, comparve per la prima volta nel 2014 in seguito a una pubblicità in un forum russo. Al costo di circa 7000 dollari, gli sviluppatori del malware assicuravano il funzionamento con tutti i browser e l’anonimato agli antivirus.
Incluso nel prezzo anche vari bug fix e la possibilità di provarlo per una settimana pagando 1000 dollari. Nello specifico, Kronos può essere considerato un trojan poiché si nasconde all’interno di programmi che potrebbero sembrare innocui all’utente. A partire dal 2015, il malware è riuscito ad infettare servizi finanziari ed istituti sanitari e industriali in tutto il mondo, accedendo a conti correnti e carte di credito.
Marcus Hutchins venne classificato come l’eroe che fermò il potente WannaCry. Egli riuscì ad avere un campione del malware, notando che era legato a un dominio web specifico che non era, però, registrato. A quel punto, il ragazzo acquistò il dominio per pochi dollari riuscendo così a bloccare la propagazione del ransomware.
Il virus è giunto anche qui da noi in Italia su vari computer con sistemi operativi Windows non aggiornati. Ad esempio, alcuni PC dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca subirono delle conseguenze. La notizia del suo arresto da parte delle autorità americane ha destato molto scalpore anche perché Hutchins e la società informatica dove lavora hanno da sempre collaborato in maniera attiva con le autorità americane proprio per contrastare i crimini per cui è stato accusato.