Pathfinder è atterrato 20 anni fa su Marte, un momento storico che ha dato vita a una nuova fase nell’esplorazione spaziale, rendendo possibile l’odierna prospettiva di conquistare il Pianeta Rosso.
L’atterraggio del 1997 è stato il primo contatto tra il suo marziano dai tempi di Viking nel 1976, la NASA da allora ha mantenuto una costante presenza di robot sul pianeta, inviando ulteriori land, rover e orbiter per analizzare il terreno, monitorare il clima e fare luce sul passato marziano. Ripercorriamo insieme le tappe di questo ventennio.
Pathfinder e i suoi fratelli alla conquista di Marte
“Penso che Marte occupi un ruolo speciale nel cuore di tutti perché assomiglia molto alla Terra – ha dichiarato Mike Watkins, direttore del Jet Propulsion Lab della NASA – sembra proprio un posto nel quale potremo vivere”. Watkins ha sottolineato come Pathfinder abbia aiutato la NASA a trovare risposte vitali circa il Pianeta Rosso.
Le missioni seguenti hanno inviato ulteriori rover, che hanno fatto luce circa la presenza di acqua. Nonostante i tagli che la NASA si è trovata a fronteggiare nel 1993, i quartieri generali di Washington hanno messo a disposizione 150 milioni di dollari per il lancio del dicembre 1996, bisogna ricordare che la missione Pathfinder è iniziata dopo gli 813 milioni persi dalla NASA con l’orbiter Mars Observer.
L’agenzia aerospaziale americana non ha perso la speranza e ha dato vita a una nuova fase operativa, contrattidinta da costi più contenuti, obiettivi sostenibili e azioni rapide. Tra le tanti innovazioni è impossibile dimenticare gli airbag che hanno consentito l’atterraggio, niente retrorazzi per la prima volta, si è puntato su un sistema maggiormente affidabile e resistente.
Gli ingegneri della missione hanno lavorato a questo progetto sul supercomputer presso il Sandia National Laboratories, in modo da stabilire la risposta degli airbags in diverse condizioni. La NASA ha poi inviato un prototipo in scala 1:1 degli airbag – costruiti con una fibra ultra-resistente denominata Vectran – alla Plum Brook Station in Ohio per testarne l’impatto con il suolo. Nei primi mesi del 2016 gli airbag sono risultati affidabili e si è passati alla fase operativa.
Il Pathfinder è partito dalla Terra il 4 dicembre 1996 a bordo di un Boeing Delta 2 da Cape Canaveral, a differenza dei Vining, la discesa su Marte è avvenuta direttamente senza l’ausilio di una nave madre in orbita sul pianeta. Lo scudo resistente alle alte temperature ha protetto il Lander durante la sua discesa, poi si è aperto un paracadute supersonico, per finire si sono gonfiati gli airbag.
14 metri al secondo, questa la velocità al momento dell’impatto, almeno 15 rimbalzi prima di atterrare a circa un chilometro dal punto dell’impatto nella Ares Vallis, una piana rocciosa nell’emisfero settentrionale del pianeta rosso. Gli airbag si sono gonfiati autonomamente. Pathfinder si è aperto, liberando il rover Sojurner, un veicolo a sei ruoto che curiosamente non faceva parte dei progetti originali.
La NASA ha aggiunto il rover all’operazione dopo aver trovato i fondi necessari, teniamo conto che il costo finale del dispositivo si attesta sui 264 milioni di dollari. Presto è arrivato il primo segnali agli ingeneri sulla Terra, qualche ora dopo la prima foto. La prima di una lunga serie perché Sojourner era costruito per durare da un minimo di una settimana al massimo di un mese, contro ogni pronostico riuscì a lavorare duro per circa tre mesi.
Le comunicazioni con il nostro pianeta si sono interrotte il 27 settembre, ma la testimonianza di Soujourner vive nelle operazioni successive, Spirit, Opportunity e Curiosity, giunta a destinazione nel 2017. Non tutto è andato come sperato in questi 20 anni, basti pensare ai due spacecraft persi nella seconda metà del 1999, il Mars Climate Orbiter si è distrutto all’ingresso nell’atmosfera marziana nel settembre del 99 a causa di un errore piuttosto curioso.
Il mismatch tra unità di misura inglesi e sistema metrico utilizzato dalle squadre operative causò questo clamoroso flop, appena tre mesi dopo il Mars Polar Lander si è schiantato sul Pianeta Rosso, verosimilmente per il prematuro spegnimento dei motori. La NASA ha fornito maggior denaro alle operazioni seguenti, Odyssey, Opportunity e Mars Express stanno ancora inviando dati scientifici, andando ben oltre il ciclo vitale previsto, Mars Global Surveyor invece ha interrotto le comunicazioni nel 2006, le ultime notizie di Spirit risalgono al 2010.
Fonte: spaceflightnow.com