Conquistare Marte non richiese solo grandi sfrozi dal punto di vista scientifico, ma anche un radicale cambio nel corpo e nella mente degli astronauti. Pensando al Pianeta Rosso infatti spesso ci dimentichiamo gli sforzi che sarebbero richiesti agli astronauti, non solo dal punto di vista fisico ma soprattutto da quello psicologico.
Sei persone hanno vissuto isolate dalle parti di un remoto vulcano delle Hawaii, il Mauna Loa, sotto la supervisione dei ricercatori della NASA, che hanno ricreato un habitat analogo a quello che gli astronauti sarebbero chiamati ad affrontare su Marte. Per mantenere il senso di isolamento del team, cibo e rifornimenti venivano lasciati a distanza, per poi essere consegnati da robot.
Quattro uomini e due donne in quarantena, ogni comunicazione con il mondo esterno aveva un ritardo di 20 minuti, lo stesso lasso di tempo che occorre attendere per ricevere un messaggio da Marte. Lo scopo dello studio era quello di comprendere gli effetti psicologici che una missione a lungo termine potrebbe avere su un equipaggio.
I dati ottenuti aiuteranno la NASA nella selezione di uno sfatt in grado di ottenere i migliori risultati in vista di una spedizione marziana della durata di due/tre anni. L’agenzia spaziale, stando ai suoi piani, spera di inviare esseri umani sul pianeta rosso entro vent’anni al massimo.
I soggetti presi in esame hanno vissuto a stretto contatto in un’area di appena 111 metri quadri, strumenti di rilevazione hanno registrato il loro tono di voce per stabilire se alcuni soggetti stessero cercando di evitarne altre e i rapporti tra i soggetti in questione.
Sono stati svolti anche giochi volti a misurare la compatibilità dei soggetti e il loro livello di stress. Obbligati in uno spazio angusto, questi “conviventi forzati” avevano modo di evadere tramite realtà virtuale, che in un batter d’occhio poteva portarli su spiaggie tropicali o altre location rilassanti.
Kim Binsted, dell’Università delle Hawaii ha guidato il progetto, invitando i soggetti dell’esperimento a prendere nota dei propri sentimenti. Si tratta del quinto lavoro di questo tipo, la Professoressa Binsted dichiara che i conflitti sono impossibili da evitare, prima o poi qualche grana vien sempre fuori, la risposta è la “resilienza”, sia a livello individuale sia a livello di squadra, in modo da risolvere al meglio ogni tensione.
Questo progetto è costato circa 2.5 milioni di dollari, si tratta di un passo deciso verso la conquista di Marte.