Quello che vedete nell’immagine a seguire è il rover della NASA Mars Curiosity. Basta aguzzare un po’ la vista è non potrete fare a meno di notarlo. Ecco un suggerimento: è il piccolo posto bluastro al centro. Il Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) dell’agenzia spaziale americana è l’artefice dello scatto e ha tirato fuori un’impresa degna di occhi di aquile quando ha scattato questa immagine il 5 giugno. E il Jet Propulsion Laboratory della NASA l’ha condiviso oggi.
Di sorprese il pianeta Marte ce ne ha riservate molte nel corso degli anni. Sulla sua superficie non è stato difficile identificare dapprima macchie simili ai segni del codice Morse, fino ad enigmatiche figure che hanno sfidato la fantasia di molti: da lucertole a semafori, piramidi o utensili, teschi e ossa, non ci siamo mai fatti mancare niente.
MRO ha scoperto il rover di 3 metri durante i suoi movimenti sulle alture del Monte Sharp, una montagna di 5 chilometri situata nel Cratere di Gale su Marte.
La NASA utilizza la fotocamera ad alta risoluzione Imaging Science Experiment (HiRISE) di MRO per tenere d’occhio il terreno intorno al rover e verificare l’erosione o altri spostamenti nel paesaggio. L’agenzia spaziale ha rilevato che il rover appare più nitido nell’immagine di quanto non lo sia realmente. Ciò è dovuto al modo in cui la telecamera MRO vede la superficie di Marte, che evidenzia le differenze nel paesaggio, ma non necessariamente coincide con i colori naturali che le persone percepiscono.
Ma ora c’è da chiedersi quali siano i prossimi obiettivi fotografici della NASA. Ma, soprattutto, quali altre sorprese ci riserverà il pianeta rosso. Laddove ci si ostina a cercare alieni o altre forme di vita extraterrestri.