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Indossare maschere per il viso a lungo non causa ipercapnia

I filtri per maschera facciale sono abbastanza piccoli da tenere fuori le goccioline infettive contenenti virus, ma le molecole di gas come l’anidride carbonica e l’ossigeno possono ancora passare liberamente e causare l’ipercapnia.

Gli operatori sanitari che indossano maschere per lunghi periodi di tempo non dimostrano una significativa compromissione delle prestazioni lavorative, come sarebbe il caso se le maschere causassero ipercapnia. Non esistono prove scientifiche a sostegno dell’affermazione secondo cui l’uso di maschere facciali indeboliscano il sistema immunitario.

 

Ipercapnia, può essere realmente un pericolo?

Le maschere per il viso aiutano a limitare il contatto con goccioline infettive che trasportano agenti patogeni. Tuttavia, il materiale utilizzato per le maschere facciali è abbastanza poroso da consentire il passaggio di molecole di gas, come l’anidride carbonica e l’ossigeno, e non compromette significativamente lo scambio di gas al punto da causare ipercapnia.

Questa affermazione è circolata da fine aprile su Facebook, la quale dichiara che indossare le maschere facciali può portare ad assumere livelli elevati di anidride carbonica nel sangue, a causa del suo ricircolo nel nostro corpo.

L’affermazione non specifica a quali tipi di maschere faccia riferimento. In ambito sanitario, i due principali tipi di maschere utilizzate sono maschere chirurgiche e maschere N95 . Le maschere N95, chiamate per la loro capacità di filtrare almeno il 95% delle particelle sospese nell’aria, sono anche chiamate respiratori. Delle due, le maschere N95 hanno una vestibilità più stretta e quindi offrono una protezione maggiore rispetto alle maschere chirurgiche.

Lo scopo di queste maschere è ridurre il contatto con goccioline infettive (aerosol), che possono essere generate da qualcuno che tossisce o starnutisce, e quindi minimizzare il rischio di trasmissione dell’infezione. Queste maschere sono diventate di particolare importanza data la pandemia di COVID-19.

Quali mascherine devono essere utilizzate per non incorrere a questo pericolo?

Le maschere fungono da barriera per tenere fuori gli aerosol, ma i materiali utilizzati sono abbastanza porosi da consentire il passaggio di molecole di gas come l’anidride carbonica e l’ossigeno, molto più piccole dei virus. Sofia Morra, cardiologa presso l’ospedale universitario Erasme di Bruxelles, ha spiegato che: “Indossare una maschera chirurgica per brevi periodi di tempo non influisce in modo significativo sulle variabili respiratorie fisiologiche.

L’affermazione è chiaramente contraddetta da prove empiriche. Gli operatori sanitari indossano entrambi i tipi di maschere per lunghe ore di lavoro senza incidere sulle loro prestazioni lavorative. L’ipercapnia provoca sintomi come vertigini, confusione e perdita di coscienza, che si sarebbero verificati se fossero stati colpiti dalla tossicità della CO 2 .

Victoria Forster , una ricercatrice oncologica ha affermato lo stesso in questo articolo di Forbes: “Prendi i chirurghi, durante lunghe procedure, indossano maschere chirurgiche per ore senza effetti negativi sui livelli di anidride carbonica. Avere un chirurgo con uno stato mentale alterato non sarebbe nell’interesse né del paziente né del chirurgo e, per fortuna, questo semplicemente non accade.

L’affermazione che indossare maschere indebolirebbe il sistema immunitario non è supportata da prove scientifiche. L’uso prolungato di maschere per il viso può causare problemi come disagio, irritazione della pelle e persino ulcere da decubito. Tuttavia l’immunodeficienza non è tra i problemi causati dall’uso prolungato della maschera.

In sintesi, è estremamente improbabile che indossare una maschera possa portare ad un aumento dell’anidride carbonica nell’area tra la maschera e il viso causando ipercapnia. Mentre le maschere per il viso possono tenere fuori gli aerosol infettivi, sono abbastanza porosi da consentire l’assunzione di ossigeno e consentire la fuga di anidride carbonica.

Annalisa Tellini

Musicista affermata e appassionata di scrittura Annalisa nasce a Colleferro. Tuttofare non si tira indietro dalle sfide e si cimenta in qualsiasi cosa. Corista, wedding planner, scrittrice e disegnatrice sono solo alcune delle attività. Dopo un inizio su una rivista online di gossip Annalisa diventa anche giornalista e intraprende la carriera affidandosi alla testata FocusTech per cui attualmente scrive

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