Sull’utilità delle mascherine c’è sempre stata qualche resistenza da parte di certi individui. In realtà, questa misura di prevenzione unità al distanziamento sociale hanno permesso a molti paesi di ridurre il contagio e permettere di comunque andare avanti con la vita, anche se con una quarantena attiva. Uno studio ha voluto esaminare l’effettiva efficacia di quest’ultime.
Il risultato della ricerca, fatta perlopiù tra Stati Uniti, Italia e Cina hanno prodotto una serie di numeri importanti. Nel nostro paese, per esempio, l’uso delle mascherine da parte della popolazione tra il 6 aprile e il 9 maggio ha impedito di ritrovarsi con 78.000 casi aggiuntivi di persone infette.
Le parole dei ricercatori dietro lo studio: “I nostri risultati mostrano chiaramente che la trasmissione per via aerea attraverso aerosol respiratori rappresenta la via dominante per la diffusione di COVID-19. Questa pratica economica, in combinazione con il distanziamento sociale e altre procedure, è l’opportunità più probabile per fermare la pandemia di COVID-19. Il nostro lavoro evidenzia anche che la scienza del suono è essenziale nel processo decisionale per le pandemie attuali e future sulla salute pubblica”.
L’importanza delle mascherine nella lotta al coronavirus
Le parole di Mario Molina, professore all’Università della California: “Il nostro studio stabilisce chiaramente che l’uso di una maschera facciale non è solo utile per impedire alle goccioline di tosse infette di raggiungere persone non infette, ma è anche cruciale per queste persone non infette per evitare di respirare le particelle atmosferiche minute (aerosol) che le persone infette emettono quando parlano e che può rimanere nell’atmosfera per decine di minuti e viaggiare per decine di piedi