Una nuova indagine ha rivelato dettagli sui sacrifici umani che prevedevano l’estrazione di cuori umani perpetrati da antiche civiltà meso-americane, come i Maya e gli Aztechi. Il team di scienziati messicani ha analizzato gli scheletri di persone provenienti da queste civiltà, quindi ha confrontato le loro ferite ossee con fonti storiche, che descrivono cerimonie e rituali per l’estrazione dei cuori.
Lo studio
Lo studio, i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Current Anthropology, ha esaminato la natura dei colpi inflitti al torace delle vittime, con l’obiettivo di determinare come è stata eseguita la procedura e quali strumenti sono stati utilizzati da queste antiche civiltà.
Analizzando i resti in combinazione con i dati storici, gli scienziati hanno elencato tre metodi per rimuovere il cuore: la toracotomia subdiaframmatica, attraverso la quale era praticata un’incisione direttamente sotto le costole; la toracotomia intercostale, con tagli tra le costole; e la toracotomia trasversale bilaterale, che comportava un’incisione orizzontale nello sterno, spiegano gli scienziati in una dichiarazione.
Nella nuova indagine, gli scienziati sottolineano che questi sacrifici umani sono serviti come fonte di “materia rivitalizzante” e “cibo” per gli dei. “Cuori e sangue sono stati offerti come supporto per le divinità che rappresentano il Sole e la Terra in riconoscimento dei loro sacrifici durante la creazione dell’Universo“, spiegano ancora gli esperti.