Meta AI: l’intelligenza artificiale è in grado di persuadere nel gioco Diplomacy

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In questa settimana Meta AI ha annunciato lo sviluppo e la creazione di Cicero, un tipo di intelligenza artificiale che riesce a raggiungere prestazioni a livello degli umani nel gioco strategico Diplomacy. È un risultato notevole perché il gioco richiede profonde capacità di negoziazione interpersonale, il che implica che Cicero abbia acquisito una certa padronanza del linguaggio necessaria per vincere la partita.

Anche in passato i giochi da tavolo erano un’utile misura del successo dell’ intelligenza artificiale. Tuttavia con Diplomacy qualcosa cambia. Gran parte del gameplay coinvolge abilità sociali. I giocatori devono mostrare empatia, usare il linguaggio naturale e costruire relazioni per vincere, un compito difficile per un giocatore di computer.

 

Intelligenza artificiale, quella di Meta AI è in grado di persuadere nel gioco Diplomacy

Con questo come ispirazione Meta si è chiesta se potesse costruire agenti più efficaci e flessibili in grado di utilizzare il linguaggio per negoziare, persuadere e lavorare con le persone per raggiungere obiettivi strategici simili a come fanno gli umani. Secondo il colosso informatico questo è possibile. L’intelligenza artificiale Cicero ha imparato le sue abilità giocando ad una versione online del gioco. Nel corso del tempo, è diventato un maestro del gioco, ottenendo “più del doppio del punteggio medio” dei giocatori umani e classificandosi nel 10% dei migliori giocatori che hanno giocato più di un gioco.

Per creare Cicero il colosso ha riunito modelli di intelligenza artificiale per il ragionamento strategico e l’elaborazione del linguaggio naturale tutto in un unico agente. Durante ogni partita, Cicero osserva lo stato del tabellone di gioco e la cronologia delle conversazioni e prevede come si comporteranno gli altri giocatori. Elabora un piano che esegue attraverso un modello linguistico in grado di generare dialoghi simili a quelli umani, consentendogli di coordinarsi con altri giocatori. Meta definisce le abilità linguistiche naturali di Cicero un “modello di dialogo controllabile”, che è il cuore della sua personalità. Come GPT-3, Cicero attinge da un ampio corpus di testo Internet raschiato dal web.

 

Alleggerire le barriere di comunicazione tra umani e intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale può dedurre che più avanti nel gioco avrà bisogno del supporto di un particolare giocatore e quindi elaborare una strategia per ottenere il favore di quella persona e persino riconoscere i rischi e le opportunità che quel giocatore vede dal loro particolare punto di vista. Per quanto riguarda applicazioni più ampie, Meta suggerisce che la sua ricerca su Cicero potrebbe “alleggerire le barriere di comunicazione tra umani e IA, come mantenere una conversazione a lungo termine per insegnare a qualcuno una nuova abilità. Oppure potrebbe alimentare un videogioco in cui gli NPC possono parlare proprio come gli umani, comprendendo le motivazioni del giocatore e adattandosi lungo il percorso.

Questa tecnologia potrebbe essere utilizzata per manipolare gli esseri umani impersonando persone e ingannandole in modi potenzialmente pericolosi, a seconda del contesto. Proprio per questo Meta spera che altri ricercatori possano basarsi sul suo codice in modo responsabile e afferma di aver preso provvedimenti per rilevare e rimuovere messaggi tossici in questo nuovo dominio.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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