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Una molecola fluorescente può aiutare nel valutare le prestazioni dei polimeri

Nylon, gomma, silicone, teflon, PVC – questi sono tutti esempi di polimeri prodotti dall’uomo – lunghe catene di unità molecolari ripetute chiamate monomeri. Mentre i polimeri esistono anche in natura (si pensi alla lana, alla seta o persino ai capelli), l’invenzione dei polimeri sintetici, il più famoso dei quali è la plastica, ha rivoluzionato il settore. Leggeri, elastici, flessibili, ma allo stesso tempo forti e resistenti, i polimeri sintetici sono uno dei materiali più versatili del pianeta, utilizzati ovunque, dall’abbigliamento all’edilizia, all’imballaggio e alla produzione di energia.

Dall’inizio di questa nuova era nell’ingegneria dei materiali, la comprensione dell’influenza delle forze esterne sulla forza e la stabilità dei polimeri è stata fondamentale per valutarne le prestazioni. Ora i ricercatori del Tokyo Institute of Technology hanno trovato un modo per valutare la resistenza e le prestazioni dei materiali polimerici attraverso una molecola fluorescente denominata diarilacetonitrile (H-DAAN).

 

Valutare la prestazioni dei polimeri con la brillantezza di una molecola

Sperimentando la molecola sul polistirene gli scienziati hanno scoperto che il materiale se sottoposto a sollecitazioni meccaniche va ad innescare una fluorescenza gialla nella molecola. Più forza i ricercatori esercitavano e più la luce diventava intensa. Questo processo potrebbe aiutare e semplificare la misurazione del cambiamento del materiale e dunque valutarne al meglio prestazioni e resistenza.

Le implicazioni di questa scoperta sono di ampia portata: gli scienziati saranno in grado di quantificare visivamente come i materiali rispondono a diversi stimoli esterni, potranno testare come i polimeri siano adatti ai vari usi, a seconda dello stress meccanico che dovranno subire. Questo metodo potrebbe rivelarsi uno strumento inestimabile per scienziati e ingegneri consentendo loro di valutare meglio i polimeri con cui lavorano e alla fine di sintetizzarne di migliori. Questa ricerca fa luce sulle risposte dei polimeri allo stress meccanico e illumina la via da seguire nella ricerca dei meccanoradicali dei polimeri.

Foto di feiern1 da Pixabay

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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