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Scoperta una molecola che combatte più di 300 tipi di superbatteri

La molecola di fabimicina è stata efficace nel combattere più di 300 batteri gram-negativi, notoriamente resistenti agli antibiotici e causano varie infezioni urinarie e polmonari, nei test sui topi. La crescente resistenza dei batteri agli antibiotici è un grave problema in medicina e preoccupa sempre più gli scienziati. Un nuovo studio pubblicato su ACS Central Science ha fatto un passo avanti in questo campo scoprendo una molecola che combatte i batteri resistenti ai farmaci.

La molecola in questione si chiama fabimicina e potrebbe, in futuro, essere usata per curare malattie causate da batteri gram-negativi, agenti patogeni notoriamente difficili da uccidere che causano molte infezioni urinarie, polmonari o del sangue.

La resistenza di questi batteri ai farmaci è dovuta ad una membrana esterna che li protegge dalle sostanze rilasciate dagli antibiotici. La fabimicina supera questi ostacoli penetrando nello strato esterno delle cellule, bypassando le membrane. Questa sostanza ha anche un altro vantaggio, in quanto può combattere i batteri cattivi senza uccidere troppi batteri buoni, che è un altro problema con i trattamenti attualmente disponibili.

 

Lo studio

Il team ha iniziato i test utilizzando un antibiotico già noto per essere efficace contro i batteri gram-positivi, dopo aver apportato diverse modifiche strutturali che hanno reso la molecola in grado di infiltrarsi nelle forti difese dei batteri gram-negativi.

In totale, la fabimicina ha dimostrato di essere efficace nel combattere oltre 300 tipi di batteri resistenti agli antibiotici. Negli esperimenti sui topi, la molecola ha ridotto i livelli di batteri nocivi negli animali con polmonite o infezioni del tratto urinario a livelli pre-infezione.

Molte prove devono ancora essere fatte prima che la fabimicina possa essere inclusa nei farmaci che i pazienti possono assumere, ma i segni finora sembrano promettenti. Il prossimo passo dei ricercatori è iniziare a sperimentare la molecola negli esseri umani.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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