Quattro decenni dopo la sua disastrosa eruzione, la più mortale del Nord America, il Monte Santa Helena, un vulcano situato nelle Cascade Mountains, rimane “fuori posto” e nessuno sa ancora perché. Le cime vulcaniche della Cordigliera delle Cascate, nel nord-ovest degli Stati Uniti, sono allineate in una linea notevolmente dritta, con una sola che si distingue per essere a 40 chilometri dal resto: questa è, appunto, Monte Santa Helena.
I vulcanologi intervistati dal National Geografic confermano che questo vulcano è fuori posto, quaranta anni dopo la sua eruzione, avvenuta a metà maggio 1980. “Non dovrebbe esserci un vulcano nel posto in cui si trova il Monte Sant’Elena”, ha detto Seth Moran, uno scienziato del Geological Survey degli Stati Uniti.
Un vero grattacapo
Quattro decenni dopo l’eruzione, scienziati e specialisti non sanno ancora con certezza come si sia formato il Monte Sant’Elena. Di regola, i crateri di queste dimensioni vengono eretti in una camera di roccia fusa, ma Sant’Elena poggia su una base troppo fredda per produrre il magma necessario per alimentare forti esplosioni.
Uno studio scientifico pubblicato sulla rivista Nature Geoscience nel settembre 2018, ha presentato una possibile risposta a questo mistero: un team di scienziati ha sostenuto che il letto dello Spirit Lake, una formazione rocciosa sotterranea di circa 32-48 chilometri di diametro, ha deviato il magma e la roccia si sarebbe sciolta parzialmente dall’arco e verso ovest, formando così il vulcano attivo.
Nonostante gli studi, non esiste ancora una risposta concreta e consensuale alla formazione di questo vulcano che è scoppiato 40 anni fa, raggiungendo 350 chilometri di foreste.
Il fenomeno vulcanico ha ucciso 57 persone, centinaia di cervi e alci e ha sollevato ceneri alte 24 chilometri. Il disastro non fu maggiore solo perché il vulcano si trova in un’area spopolata del territorio nordamericano. Solo una delle esplosioni di Sant’Elena equivaleva alla potenza di 500 bombe di Hiroshima. Il mistero geologico continua.