Gli sviluppatori del Fraunhofer Institute for Integrated Circuits hanno contribuito alla creazione del diffusissimo formato MP3, che ormai da anni accompagna miliardi di persone nell’ascolto di brani musicali su smartphone, lettori MP3 e computer. Ad ogni modo, secondo le ultime rivelazioni ufficiali, pare che l’MP3 sia ormai un formato estinto, caduto dietro un encoding moderno e decisamente più avanzato.
Di fatto, secondo le note e le rivelazioni ufficiali, MP3 non verrà più supportato o licenziato. In merito alla questione si sta facendo un gran discutere, ed ecco ciò che emerge dai diretti rappresentati al progetto:
“Esistono codec migliori ormai, i sistemi moderni usano l’AAC e arriverà l’MPEG-H. Sistemi che porteranno maggiore qualità audio a bitrate inferiori”
In aggiunta, appare ormai chiaro che il futuro non prevede la gestione locale dei brani, ma piuttosto la fruizione dei contenuti in streaming, che già spopolano su famose piattaforme come Spotify ed Apple Music, per le quali si conta un livello qualitativo per la gestione delle frequenze che esula dai limiti imposti dallo standard MP3.
Leonardo Chiariglione, l’ingegnere torinese considerato il ‘padre’ dell’MPEG, ha dichiarato che:
”Non sono offeso. Superato indica una valutazione di merito mentre invece l’Mp3 ha il suo valore: ci sono miliardi di brani musicali che sono stati codificati in Mp3, continua a essere il formato preferito per lo scambio di file audio, contemporaneamente sono stati fatti progressi continui dal punto di vista tecnologico. Ma questo non significa che un nuovo formato scalza quello precedente”
Is it the end of an era? The creators of MP3 abandon file format https://t.co/tnEMSYNug8 #infosec pic.twitter.com/UT33W2ohlH
— Eric Vanderburg (@evanderburg) May 14, 2017
L’MP3, nato inizialmente per la trasmissione di stream vocali su linee telefoniche analogiche, è rimasto sostanzialmente invariato nel corso di questi ultimi anni, che lo hanno visto indiscusso protagonista del file sharing di brani musicali.
L’inadeguatezza tecnica e la comparsa di formati nuovi e più performanti hanno decretato la prematura dipartita del codec. Ciò non significa, comunque, che i miliardi di brani memorizzati sugli hard disk non continueranno a regalare emozioni, ma si devono fare comunque i conti con un modello audio non proprio all’avanguardia.
La tecnologia, d’altro canto, ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, ed ora si punta in maniera decisa ai sistemi per la realtà virtuale e ad un’esperienza full-immersive di alta qualità. Chiariglione, continua dicendo che:
”L’ultimo standard che abbiamo rilasciato dell’audio 3D permette a uno studio di avere un numero arbitrario di microfoni e a un ricevitore di avere parimenti un numero arbitrario di altoparlanti e non è detto che le posizioni dei due debbano essere uguali: uno studio può avere ventidue microfoni e il ricevitori soltanto cinque. Lo standard adatterà automaticamente questa enorme mole di informazioni trasmessa dallo studio in modo tale che sia riproducibile con la massima fedeltà compatibile con un sistema 5.1″
In definitiva, come riferito dall’ingegnere, gli utenti che ascoltano la semplice musica possono servirsi dell’MP3, mentre per un’esperienza audio completa ed immersiva ci si deve necessariamente orientare altrove. Di certo bisogna andare avanti. Cosa ci riserverà il futuro?