Il livello delle acque sta salendo. Sale normalmente senza l’aiuto di eventi particolari e lo fa ancora di più in seguito a tempeste, tifoni, uragani e altro ancora. Negli Stati Uniti lo sanno bene. Uno degli eventi più disastrosi in tal senso è avvenuto nel 2012 al largo di New York in seguito al passaggio dell’uragano Sandy. Dopo quell’avvenimento si è parlato tanto di come un eventuale muro avrebbe potuto risparmiare gli effetti disastrosi.
Quasi otto anni e non si è fatto ancora nulla, ma per via del peggioramento della situazione si sta pensando sempre più a come agire. L’esercito americano starebbe pensando a cinque modi di agire per evitare di vedere l’intera zona alluvionata. Il rapporto finale arriverà soltanto nel 2022, ma l’ipotesi più accreditata sembrerebbe essere la costruzione di una diga, un enorme muro contro l’alzarsi delle acque.
Un muro a difesa degli Stati Uniti
La situazione politica si sta facendo sentire in merito a tale eventuale progetto. Una diga da un costo di 200 miliardi di dollari spalmati in 25 anni. Ovviamente un prezzo esageratamente alto tanto che il presidente Trump ha definito il tutto come uno spreco inutile di soldi. Sicuramente preferirebbe spendere quei soldi per potenziare il confine con il Messico. Sempre un muro, ma di un altro tipo.
L’innalzamento delle acque non è un problema da sottovalutare. È un fenomeno che si sta già facendo sentire in più parti del mondo e ignorarlo non servirà a risolvere la situazione. Una delle situazione attualmente più drammatiche è quella di Jakarta dove una grossa fetta di città si trova sott’acqua.