L’Università portoghese del Minho, in collaborazione con un team spagnolo, ha presentato un progetto rivoluzionario ispirato alla natura: un nanodispositivo flessibile che replica la fotosintesi vegetale. L’obiettivo principale è facilitare l’adattamento ai cambiamenti climatici, assorbendo energia solare per la produzione di elettricità e, allo stesso tempo, mantenendo un efficace controllo termico per evitare perdite di energia.
Il dispositivo, ispirato alla sopravvivenza delle piante, mira a imitare la fotosintesi a livello molecolare, studiando l’organizzazione del tessuto fotosintetico naturale. La ricercatrice Sara Núñez-Sánchez guida l’indagine e sottolinea che, nel mondo vegetale, la chiave non è solo nell’assorbire energia, ma nel trasportarla in modo efficiente, sfruttando fenomeni quantistici nella fotosintesi.
Il nanodispositivo sarà progettato con diverse strutture nanometriche, con proprietà specifiche per l’assorbimento e il trasporto efficiente dell’energia per la produzione di elettricità. Inoltre, avrà capacità di controllo termico, emulando il processo di raffreddamento naturale della Terra, come ad esempio nei deserti.
Gli scienziati mirano a implementare questa innovazione come una sorta di “vernice” applicabile alle superfici degli oggetti, dalla carrozzeria delle automobili agli edifici residenziali. Questo consentirà non solo di fornire energia sostenibile a oggetti quotidiani, ma anche di regolare la temperatura in modo adattabile alle condizioni climatiche specifiche di ogni regione.
Sara Núñez-Sánchez vede in questo nanodispositivo una “soluzione a molti problemi energetici attuali e a molte delle sfide dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite“, aprendo prospettive promettenti per un futuro più sostenibile e adattabile alle esigenze ambientali globali.