I dati riportati nel corso di questa settimana dall’Istituto di Ricerca e Statistica del Censis hanno descritto una situazione ben precisa per quanto riguarda i cambiamenti di preferenza per l’accesso e la fruizione dei servizi legati alle piattaforme intelligenti ed ai portali in streaming sul web concessi da colossi altisonanti del panorama internazionale come Amazon, Netflix e gli altri contendenti in seconda.
Sulla scia di un crescendo di successi che dagli Stati Uniti si è portato anche qui da noi in Europa ormai da un biennio, Netflix propone una leggera rimodulazione sul costo degli abbonamenti Standard e Premium, mantenendo invece una linearità di listino nei confronti di tutti quegli utenti che hanno optato per il piano base concesso anche in Italia ad un costo di €7.99 su base mensile.
Le rimodulazioni più importanti, ma comunque marginalmente invasive, si hanno al cospetto degli abbonamenti Netflix più utilizzati, ovvero sia quelli Standard (che salgono da €9.99 a 10.99) e quelli Premium (che si portano da €11.99 a €13.99). Si tratta di un aumento pari rispettivamente ad €1 e €2 al mese che se dilazionati corrispondono rispettivamente ad un esborso aggiuntivo per utente di €0.50 in entrambi i casi
Non si tratta certo del primo caso di aumento dei costi in abbonamento per i servizi in streaming offerti dal client statunitense, ma c’è da sottolineare il fatto che la piattaforma si colloca in cima a tutte le altre in quanto a rapporto qualità/convenienza. L’unica incognita pende in merito alle motivazioni legate a questo aumento.
Le motivazioni addotte a questo comportamento sono descritte secondo molteplici scenari, primo fra tutti il dietro-front con FOX sulla partnership dei contenuti che vedrà l’introdursi di una nuova ondata di spese aggiuntive per le produzioni del 2018 che richiederanno un ammontare complessivo stimato in ben 7 miliardi di dollari americani. In secondo luogo vi sono motivazioni legate al mondo della finanza e delle quotazioni in borsa che, nella serata di ieri, hanno visto un balzo del titolo al +5.39%.
L’ultimo rincaro è stato fatto negli USA nel 2014-2015 ed anche in quel caso le motivazioni addotte al cambiamento erano giustificate da una crisi interna e da una sempre maggiore richiesta di fondi per i costi di gestione. La nota stampa ufficiale, in riferimento ai nuovi rincari Netflix riporta che:
“Di volta in volta, i piani e i prezzi vengono corretti dato che aggiungiamo un maggior numero di serie TV esclusive e film, introduciamo nuove funzioni e miglioriamo tutta l’esperienza per aiutare i clienti a trovare qualcosa di bello da vedere anche più velocemente”
D’altronde possiamo dare torto al direttivo Netflix? Mese di prova gratuito, possibilità di dilazionare la spesa fino ad un massimo di 4 utenti in abbonamento Premium 4K UHD con HDR attivo, spese di recesso nulle e disdetta immediata, contenuti esclusivi per Cinema e Serie TV valgono un rincaro di €1 o €2 al mese? Lasciamo a voi l’onere di rispondere o di soprassedere in merito.
Nel frattempo, si fa anche presente che la società provvederà a dare adeguata comunicazione di servizio nei confronti di tutti gli utenti USA tramite mail a partire dal prossimo 18 Ottobre 2017 e con previsto rincaro da attivarsi da Novembre 2017.
Una rimodulazione tutt’altro che traumatica. Non credete? Lasciateci pure tutti i vostri personali commenti al riguardo e ricordate che il costo di un abbonamento Netflix in abbonamento Premium può essere ammortizzato grazie alla community Together Price, utile nel caso in cui amici e parenti non fossero disposti a condividere con voi l’ammontare della cifra richiesta per l’abbonamento.