Un gruppo di ricercatori del California Institute of Technology ha messo a punto un nuovo prototipo di fotocamera per smartphone che non fa uso di lenti. Vista in questi termini, la tecnologia consentirà di ridurre considerevolmente l’ingombro fisico degli obiettivi nel contesto della telefonia mobile e garantirà, inoltre, una lunga serie di indubbi vantaggi per i costruttori.
I ricercatori di Caltech (California Institute of Technology), una delle Università più prestigiose al mondo, sono riusciti a contenere l’ingombro dei sensori prevedendo la totale estromissione delle lenti grazie ad un nuovo chip basato sulla tecnologia “optical phased array”. Una soluzione che ben si presta ad applicazioni di tipo mobile su smartphone.
Il suo funzionamento si basa sul ritardo temporale applicato alla luce ricevuta in ingresso dal componente, che può raggiungere un quadrilione di secondo. Il video che segue provvede a fare chiarezza sull’implementazione logica di questa nuova tecnologia.
Si tratta sostanzialmente di un meccanismo che emula un sistema di messa a fuoco tramite lente, ma senza prevederne il suo utilizzo. Tra le altre cose, le modifiche alla ricezione dei fotoni potrebbero consentire di passare da una ripresa fish-eye ad una a teleobiettivo in maniera quasi istantanea.
Soluzioni che introducono quindi una serie di importanti vantaggi in termini pratici, aspetto dimensionale a parte. Potrebbe trattarsi della prossima frontiera evolutiva del comparto multimedia mobile, che vede i telefoni intelligenti al primo posto nella classifica delle implementazioni.
Ad ogni modo, la loro diffusione su larga scala potrebbe non essere così imminente, trattandosi ancora di prototipi in fase di testing.
Al momento, di fatto, le limitazioni imposte dalla risoluzione d’immagine limitano il campo di applicabilità al segmento mobile nel breve periodo. Allo stato attuale, la tecnologia garantisce infatti una griglia 8×8 formata da 64 sensori che offrono, sul piano qualitativo, uno scatto non accettabile se raffrontato ai moderni sistemi multimediali per smartphone.
Ad ogni modo, è stato compiuto un serio passo avanti che si pone quale apripista per una tecnologia in continua fase evolutiva. Il risparmio di spazio ottenuto dal contenimento dell’ingombro per i moduli Single-Lens e Dual-Lens potrebbe essere sfruttato fruttuosamente per prevedere l’adozione di supporti energetici più capienti e nuove dotazioni di sensori che incrementino l’interattività e le funzionalità specifiche dei terminali.
Voi che cosa ne pensate in proposito? Diteci la vostra lasciandoci un commento.