Secondo gli studi condotti da un rispettatissimo cosmologo britannico Martin Rees gli esperimenti effettuati con l’acceleratore di particelle potrebbero comportare gravi conseguenze al sistema Terra, agli abitanti e ai pianeti ed eventuale vita circostante.
Struttura e usi dell’acceleratore di particelle
L’acceleratore di particelle è una macchina complessa in cui si riproducono fasci di ioni e particelle subatomiche per studiarne ad esempio la composizione, per ricerca o anche a scopi medici. Il primo fu costruito nel 1931 da Robert Van de Graaff in cui si sfruttava il campo elettrico statico.
Il meccanismo moderno è molto semplice grazie all’uso di campi elettromagnetici. Grazie al campo elettrico si riesce ad accelerare la particella mentre col campo magnetico di curva la sua traiettoria. E’ con questa tecnica che funzionano ottimi strumenti di misura per determinare l’onda di un segnale come l’oscilloscopio analogico.
In campo medico vengono usati per cercare delle cure alternative studiando la composizione degli ioni di alcuni elementi e vedere la loro compenetrazione col tessuto umano.
Gli acceleratori di particelle potrebbero distruggere la Terra
Al momento ci sono tre ipotesi plausibili sostenute da numerosi scienziati:
- Si potrebbe originare un buco nero e risucchiare tutto. Dopo di che la Terra potrebbe entrare a far parte di un nuovo sistema, una nuova dimensione oppure collassare immediatamente e sparire nel nulla. Il fenomeno potrebbe interessare anche la Luna e secondo l’entità anche i pianeti vicini.
- La seconda possibilità è la creazione di strangelet dai quark decomposti. In alcune ipotesi questi quark ricomposti potrebbero incontrare nel loro moto altri oggetti e trasformarli in materia nuove e ancora non conosciuta. I strangelet potrebbero anche convertire la Terra in una piccola sfera del diametro di 100 metri e quindi tutta la nostra dimensione sarà schiacciata notevolmente.
- L’energia generato dallo schianto delle particelle potrebbe innescare una transazione di fase, ovvero tutto lo spazio, anche la parte che viene chiamata dai fisici il vuoto, collasserebbe al suo interno.
A tal proposito il CERN dichiara sul loro sito che al momento nessuna delle tre ipotesi potrebbe realizzarsi.
Secondo altri scienziati non ci sono preoccupazioni per il fenomeno poiché un simile comportamento avviene già in natura: i raggi cosmici. Le collisioni cosmiche rilasciano più energia e si verificano milioni di volte al giorno nell’atmosfera terrestre e non accade nulla di terribile. Una collisione indotta artificialmente dovrebbe comportarsi allo stesso modo.
La maggior parte degli scienziati sostiene invece che i rischi di questo calibro siano improbabili ma bisogna comunque cercare delle soluzioni nel caso in cui qualcuno di questi fenomeni accada. Per questo motivo numerosi gruppi di ricerca stanno studiando come prevenire i fenomeni e risolverli nel caso accadano.