Un farmaco sperimentale sviluppato negli Stati Uniti sta facendo parlare di sé per i risultati incoraggianti nel trattamento della dipendenza da cocaina. In una fase iniziale di sperimentazione clinica, la molecola ha dimostrato di ridurre in modo significativo il desiderio compulsivo di assumere cocaina, aprendo nuove speranze per milioni di persone nel mondo affette da questa dipendenza.
Il farmaco, ancora senza nome commerciale, è stato messo a punto da un team di neuroscienziati dell’Università del Texas, in collaborazione con l’Istituto Nazionale sull’Abuso di Droghe (NIDA). Il principio attivo agisce su specifici recettori cerebrali coinvolti nel sistema dopaminergico, modulando il rilascio di dopamina, il neurotrasmettitore associato alla sensazione di piacere e ricompensa.
Cocaina: un nuovo farmaco sperimentale offre speranza ai dipendenti
Secondo i dati preliminari pubblicati sulla rivista Nature Neuroscience, i soggetti trattati hanno mostrato una riduzione del 50% nella frequenza dell’uso di cocaina in sole quattro settimane. I partecipanti non solo hanno riferito un calo del craving, ma anche un miglioramento della capacità di controllare gli impulsi e di gestire situazioni stressanti, due fattori chiave nelle ricadute.
Uno degli aspetti più innovativi del farmaco è la sua azione selettiva: invece di bloccare la dopamina in modo generalizzato – come fanno molti antipsicotici – il composto agisce in modo mirato solo nelle aree cerebrali associate alla dipendenza. Questo approccio riduce gli effetti collaterali tipici dei trattamenti tradizionali, come sedazione e anedonia (l’incapacità di provare piacere).
La dipendenza da cocaina rappresenta ancora oggi una delle forme più difficili da trattare, con un alto tasso di ricadute e poche terapie farmacologiche efficaci disponibili. Attualmente, il trattamento standard si basa principalmente su interventi psicoterapeutici e programmi di riabilitazione, che però non sempre riescono a garantire risultati duraturi.
Alleato all’interno di un percorso terapeutico integrato
Il professor Alan Greene, uno degli autori dello studio, ha dichiarato: “Questo farmaco non è una bacchetta magica, ma può essere un potente alleato all’interno di un percorso terapeutico integrato. I risultati preliminari sono molto incoraggianti, ma serviranno studi più ampi per confermarne l’efficacia e la sicurezza a lungo termine.”
La prossima fase della sperimentazione coinvolgerà oltre 300 pazienti in diversi centri clinici statunitensi. I ricercatori sperano di ottenere l’approvazione per l’uso compassionevole entro due anni, in attesa dell’approvazione definitiva da parte della FDA.
Se i risultati continueranno a essere positivi, questo farmaco potrebbe rappresentare una vera rivoluzione nel trattamento delle dipendenze, offrendo una nuova possibilità di rinascita a chi oggi combatte ogni giorno contro la cocaina.
Foto di Colin Davis su Unsplash