La celebre crema spalmabile alle nocciole Nutella ha recentemente lanciato una versione vegana per celebrare il suo 60° anniversario. Chiamata Nutella Plant-Based, questa variante senza latte è stata introdotta sul mercato in Francia, Belgio e Italia, segnando un passo importante verso la diversificazione dei prodotti Ferrero. Riconoscibile dal coperchio verde, la nuova Nutella vegana sostituisce il latte scremato in polvere con ingredienti vegetali, come ceci e sciroppo di riso. Tuttavia, nonostante l’assenza di derivati animali, questa versione non è adatta a chi soffre di allergie alle proteine del latte, poiché viene prodotta in stabilimenti che lavorano anche latticini.
Il lancio ha suscitato opinioni contrastanti. Da un lato, la rimozione del latte vaccino dal prodotto è stata accolta come un piccolo passo avanti verso una maggiore attenzione ambientale, poiché l’industria lattiero-casearia è nota per le sue emissioni di gas serra. Tuttavia, molti critici hanno sottolineato che la vera sfida ambientale per Ferrero riguarda l’utilizzo di olio di palma, ingrediente centrale della ricetta tradizionale della Nutella. Questo olio contribuisce significativamente alla deforestazione nel Sud-est asiatico, causando gravi danni all’ambiente. Diverse voci, tra cui il canale Euronews, hanno suggerito che Ferrero potrebbe prendere in considerazione l’uso di oli alternativi, come quello di colza o di girasole, che emettono meno CO2 e hanno un impatto minore sulla biodiversità.
Un altro aspetto controverso è il prezzo della Nutella Plant-Based. Con un costo di 12 euro a barattolo, molti si chiedono se questa cifra sia giustificata, dato che le proteine vegetali utilizzate al posto del latte sono generalmente meno costose. Questo ha portato a sollevare dubbi sull’effettivo costo di produzione della versione vegana e se la scelta di prezzo rifletta realmente i costi sostenuti o se si tratti piuttosto di una strategia di marketing per posizionare il prodotto in una fascia premium.
La Nutella Plant-Based rappresenta un’innovazione per il marchio, ma le questioni legate alla sostenibilità e al prezzo continuano a essere al centro del dibattito, rendendo questo prodotto oggetto di riflessioni e critiche da parte dei consumatori più attenti.
Image: Ferrero