Se le temperature atmosferiche seppur raggiungano sempre più comunemente dei record, sono più fluttuanti rispetto alle temperature degli oceani. Alcuni ricercatori hanno registrato per il settimo anno un record. Si parla quindi del momento più caldo per i mari mai registrato nella storia dell’uomo. Per renderla ancora più grave. rispetto a due anni fa assorbono 10 zettajoule di calore in più in un anno.
Questo effetto sta avendo sugli oceani uno squilibrio in grado di cambiare radicalmente gli habitat. Se da un lato alcuni specchi d’acqua stanno diventando meno salati del normale, da altre parti, come nel Mediterraneo, l’acqua sta diventando molto più salata. Un altro effetto di questa differenza è che il calore inizia a distribuire meno uniformemente accentuando ancora di più il problema.
Oceani sempre più in subbuglio
Le parole dei ricercatori: “Le aree salate diventano più salate e le aree fresche diventano più fresche, e quindi c’è un continuo aumento dell’intensità del ciclo idrologico. Un ampio margine che supporta gli eventi estremi osservati, come ondate di calore intenso e deossigenazione, e pone un rischio sostanziale per la vita marina nell’Oceano Pacifico. Fino a quando non raggiungeremo emissioni nette zero, il riscaldamento continuerà e continueremo a battere i record del contenuto di calore dell’oceano, come abbiamo fatto quest’anno.”
Uno degli esempi più inquietanti di questo scenario è il cosiddetto Blob. Nel Pacifico si è formata una zona di acqua particolarmente calda nel 2013 che ha abbastanza velocemente fatto piazza pulita della vita marina e degli uccelli. Ci si aspetta di vederne di più e in diverse aree.