In questi mesi si è parlato parecchio degli oceani e di come la temperatura stia salendo drasticamente. Si parla di variazioni entro il grado, al momento, che potrebbe essere interpretato come non così eccessivo, ma in realtà lo è. Il cambiamento della temperatura delle acque crea un circolo vizioso a cui non sembra esserci fine. Stravolgimento del clima, scioglimento dei ghiacci a nord e a sud, innalzamento dei mari e quindi ancora più acqua che finisce per assorbire calore.
Il 2018 non è stato un anno felice in tal senso e infatti è stato il peggior anno da quando si è iniziato a tenere conto di questi dati ovvero il 1958; neanche a dirlo il precedente record era di due anni fa, il 2017. I dati raccolti non mostrano segni di miglioramento e anzi più andremo avanti in questa direzione più i cambiamenti saranno pesante e le conseguenze disastrose.
Poco tempo per cambiare rotta
Ecco una dichiarazione degli autori dietro alla conferma di dei dati relativi al 2018: “La stragrande maggioranza del calore del riscaldamento globale finisce depositata negli oceani del mondo. Gli aumenti del calore dell’oceano sono la prova inconfutabile che la Terra sta riscaldando.”
Come detto, una delle conseguenze peggiori che possiamo constatare subito è l’aumento della frequenza delle tempeste estive. Non solo in fatto di numeri in realtà, ma anche di potenza. L’acqua più calda influisce sull’umidità dell’aria che riesce così a trattenere, appunto, più acqua per poi riversarla una volta raggiunta la terra ferma.
Molti scienziati l’hanno detto e ribadito più volte, non c’è più tempo per cambiare il nostro comportamento in merito ai cambiamenti climatici.