Sin dai primi anni duemila, la principale alternativa al pacchetto Office di Microsoft è stata rappresentata da OpenOffice, una serie di software gratuiti in grado sostituire completamente i tradizionali Word, Excel e Power Point di Microsoft. Il progetto OpenOffice però non sembra essere in grado di reggere il passo con i tempi e, progressivamente, tanti sviluppatori indipendenti che supportavano i vari software di OpenOffice hanno abbandonato il progetto preferendo concentrarsi su di un’altra soluzione indipendente, LibreOffice.
A causa di questo drastico calo di interesse, il futuro di OpenOffice è ora a rischio. A confermarlo è stato Dennis Hamilton, vice presidente di Apache Software Foundation, che ha sottolineato come al momento OpenOffice sia di fatto “tenuto in piedi” da una mezza dozzina di sviluppatori. Per garantire un futuro ad OpenOffice serviranno nuovi sviluppatori dotati delle giuste capacità e della volontà di sostenere il progetto. A chiarire lo stato di quasi abbandono di OpenOffice è l’assenza di una soluzione per una vulnerabilità del software scoperta lo scorso mese di luglio.
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OpenOffice, ancora milioni di utenti utilizzano i software
Nonostante la “crisi”, OpenOffice può contare ancora su di un numero di utenti superiore a LibreOffice. Stando ai dati ufficiali, nel 2015 il pacchetto software ha raggiunto 29 milioni di download complessivi in tutto il mondo. Dal 2012 ad oggi, il totale di download è stato di ben 160 milioni. Se OpenOffice sarà abbandonato, tutti gli utenti che utilizzano questi software si troveranno, di fatto, costretti a cambiare migrando verso LibreOffice o dando nuova fiducia a Microsoft ed al suo Office.