L’RNA può essere in grado di formarsi in modo spontaneo quando le molecole che lo compongono filtrano attraverso il vetro basaltico e questo potrebbe rispondere a una delle domande più importanti della scienza: le origini della vita sulla Terra. Ciò potrebbe anche aiutarci a capire dove trovarla in altri mondi. La ricerca effettuata al riguardo non risponde a tutte le domande, ma suggerisce una risposta chiara e semplice ad una domanda mai conclusa.
La teoria evolutiva e la genetica si combinano per spiegare magnificamente come le forme di vita più semplici potrebbero evolversi nel mondo che vediamo oggi. Tuttavia, quello che ancora è irrisolto è come potrebbero apparire quelle prime forme di vita, un punto ripetuto all’infinito dai creazionisti che prendono in giro l’idea di “qualcosa che viene dal nulla”. Anche i non creazionisti hanno dei dubbi al riguardo, soprattutto sull’RNA descritto come un incubo.
I nucleotidi che sono alla base del DNA e RNA sono stati trovati nei meteoriti, ma spiegare come si legano e uniscono è stato davvero difficile. Un articolo al riguardo ha suggerito che il vetro basaltico fa si che i nucleosidi trifosfati si uniscano in catene di RNA. Una cosa che alla Terra non mancava nel periodo in cui apparve la vita era il vetro basaltico. Per diverse centinaia di milioni di anni dopo la formazione della Luna, i frequenti impatti, insieme all’abbondante vulcanismo sul giovane pianeta, hanno formato lava basaltica fusa, la fonte del vetro basaltico.
Gli impatti hanno anche fatto evaporare l’acqua per dare terraferma, fornendo falde acquifere dove potrebbe essersi formato l’RNA. Gli autori hanno dimostrato un’impressionante velocità di sintesi per molecole di RNA lunghe 90-150 nucleotidi a 25ºC e un pH di 7,5, con alcune lunghezze che raggiungono i 300 nucleotidi. Nel frattempo, le prove della presenza di basi nucleotidiche in alcuni meteoriti continuano a crescere , suggerendo che queste potrebbero essere state trasportate sulla Terra primordiale dallo spazio. Queste basi si trasformano in nucleosidi in atmosfere ridotte, come esisteva sulla Terra primordiale dopo l’impatto di un asteroide. I ricercatori hanno precedentemente dimostrato che il nichel, abbondante in alcuni meteoriti, catalizza nucleosidi e fosfato per formare trifosfati.
Ciò però lascia aperta la domanda su se l’RNA è stato in grado a far partire la vita sulla Terra. I biologi hanno per lungo tempo stipulato un “mondo dell’RNA“, dove quest’ultimo è apparso prima del DNA e le proteine che forma. Rimane il dibattito su quanto tempo debba essere l’RNA prima che possa supportare l’evoluzione darwiniana, con stime che vanno da 50 a 5.000 nucleotidi. Anche se il minimo è più lungo delle catene qui illustrate, è facile immaginare che circostanze leggermente diverse possano dar luogo a catene più lunghe.
Se la carta è giusta, dobbiamo davvero ringraziare il basalto per la nostra esistenza. Altri materiali presenti sulla Terra primordiale, come il quarzo, non facevano legare insieme i nucleotidi nello stesso modo. Marte era ugualmente ricco di vetro basaltico nel punto equivalente nella storia dei due pianeti. A differenza della Terra, gran parte di questo rimane vicino alla superficie, disponibile per il controllo da future missioni.
Foto di Jaesung An da Pixabay
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