Sembra che un team di ricercatori abbia trovato, tra le correnti atmosferiche di Venere negli strati delle dense e pesanti nuvole del pianeta, uno strato di ossigeno reattivo.
Anche se un tempo il pianeta potrebbe essere stato simile a qualcosa di molto più vicino alla nostra Terra, oggi questo pianeta gemello assomiglia davvero ad un vero inferno. Le temperature superficiali salgono fino a 450 gradi Celsius, mentre circa il 96% dell’atmosfera densa, pesante e soffocante del pianeta è costituita da anidride carbonica.
Sul pianeta Venere simile alla Terra, probabilmente si innescarono infatti, a causa dall’attività vulcanica dei processi fuori controllo dei gas serra, che lo hanno reso il pianeta quasi velenoso che vediamo oggi.
Ma grazie ad un nuovo studio, realizzato per approfondire la nostra comprensione dell’evoluzione atmosferica del pianeta, un team di astronomi ha rilevato direttamente la presenza di ossigeno atomico sia nel lato diurno che in quello notturno dell’atmosfera venusiana.
L’ossigeno atomico è il cugino chimico altamente reattivo dell’ossigeno molecolare (quello che respiriamo e a cui ci riferiamo semplicemente come ossigeno). A differenza dell’ossigeno molecolare, o O2, costituito da coppie di atomi di ossigeno, l’ossigeno atomico è composto da singoli atomi di ossigeno. L’ossigeno atomico, indicato come O(3P), è molto reattivo, poiché i singoli atomi di ossigeno tendono a legarsi velocemente alle molecole vicine.
Per condurre la loro ricerca e raccogliere dati sull’atmosfera di Venere, il team di astronomi guidato da Heinz-Wilhelm Hübers, direttore del Centro aerospaziale tedesco, ha utilizzato l’Osservatorio stratosferico per l’astronomia a infrarossi (SOFIA). Come ha spiegato lo stesso Hübers, sono state eseguite delle osservazioni a bassa quota e poco prima del tramonto per tre giorni, ogni giorno per circa 20 minuti.
È stato usato uno strumento in particolare dell’osservatorio SOFIA, lo spettrometro eterodina upGREAT Terahertz. Uno strumento particolarmente sensibile alla frequenza e alla lunghezza d’onda dell’ossigeno atomico, che sono rispettivamente 4,74 terahertz e 63,2 micron.
L’atmosfera di Venere ospita due forti correnti. La più bassa si trova a meno di 70 chilometri di altitudine, dove venti equivalenti alla forza di un uragano sulla Terra soffiano contro la direzione della rotazione di Venere. La corrente più elevata si trova a un’altitudine superiore a 120 chilometri con venti che fluiscono nella direzione della rotazione del pianeta.
Ed è proprio tra queste due correnti opposte che il team di astronomi si Hübers ha individuato uno strato di ossigeno atomico altamente reattivo. Secondo i ricercatori questo strato di ossigeno atomico, è prodotto dalla radiazione ultravioletta proveniente dal sole, che scompone l’anidride carbonica e il monossido di carbonio nell’atmosfera di Venere in ossigeno atomico e altre molecole.
Poiché l’ossigeno atomico è prevalentemente concentrato a circa 100 chilometri di altitudine tra i due modelli di circolazione, è possibile che queste correnti svolgano un ruolo nella distribuzione della sostanza attorno al pianeta.
Anche se non vi sono ancor misurazioni precise dello strato di ossigeno, i ricercatori hanno notato un aumento locale dell’ossigeno atomico sul lato notturno del pianeta, vicino alla linea che separa il giorno e la notte, nota come “terminatore”. Forse questo aumento potrebbe essere causato dai venti del terminatore.
Secondo il team di scienziati, i risultati dello studio dipingono un quadro dell’atmosfera venusiana nettamente diverso dal nostro e mostrano come piccole differenze nel nostro passato possano accumularsi nel tempo portando due corpi simili a diventare due pianeti radicalmente diversi.
Foto di GooKingSword da Pixabay
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