Foto di Pedro Figueras from Pixabay
Un nuovo studio ha scoperto una disconnessione frontale-temporale del cervello che potrebbe spiegare perché le persone con Parkinson credono di vedere i fantasmi. Circa la metà dei pazienti malati manifestano le cosiddette “allucinazioni di presenza”, ossia presenze oscure nelle vicinanze.
Utilizzando l’imaging cerebrale e la robotica i ricercatori hanno scoperto delle anomalie del cervello che molto probabilmente possono spiegare queste allucinazioni. Il sistema è effettivamente molto semplice, ha detto il professor Olaf Blanke dell’Istituto federale di tecnologia svizzero.
Un robot verrà posizionato davanti il soggetto e rileverà il movimento, mentre un secondo robot invierà feedback ai pazienti di Parkinson e se i due robot faranno delle azioni diverse è qui che si presenta l’allucinazione di presenza. Piccole allucinazioni possono manifestarsi molto prima dei soliti sintomi del Parkinson, come tremore e rigidità muscolare. Le persone che hanno allucinazioni gravi rischiano di avere un declino cognitivo maggiore con il progredire della malattia.
Le informazioni sulle allucinazioni sono scarse poiché i pazienti sono molto imbarazzati nel condividerle le loro situazioni. Mentre la malattia è stata tradizionalmente definita come un disturbo del movimento, alcuni pazienti soffrono anche di sintomi mentali come psicosi, depressione, declino cognitivo e persino demenza. Le prove crescenti suggeriscono che le allucinazioni potrebbero essere precursori di questi sintomi più gravi anche se avvolte vengono spesso sottodiagnosticati.
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