Perché la salute mentale migliora dopo la chirurgia bariatrica: uno studio svela il vero motivo

Date:

Share post:

La chirurgia bariatrica è nota per i suoi effetti significativi sulla perdita di peso, ma negli ultimi anni è emerso un altro beneficio meno visibile ma altrettanto importante: il miglioramento della salute mentale. Depressione, ansia e bassa autostima sembrano diminuire nei mesi successivi all’intervento, ma gli scienziati si sono chiesti a lungo se questo cambiamento fosse solo il risultato di un corpo più snello o se ci fosse qualcosa di più profondo.

Un nuovo studio, pubblicato su una prestigiosa rivista internazionale di psichiatria, ha cercato di rispondere proprio a questa domanda. I ricercatori hanno seguito per oltre un anno un gruppo di pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica, confrontando i loro stati psicologici pre e post intervento. Il risultato? Il miglioramento del benessere mentale non è legato soltanto alla perdita di peso in sé.

Chirurgia bariatrica e benessere psicologico: il cambiamento è più profondo del peso

Il vero cambiamento, spiegano gli autori, avviene a livello di interazione sociale e percezione di sé. Dopo l’intervento, molte persone riportano un aumento dell’autoefficacia — ovvero la sensazione di avere maggiore controllo sulla propria vita e sulle proprie scelte. Questo cambiamento psicologico sembra giocare un ruolo chiave nel migliorare umore e fiducia.

Inoltre, la riduzione della stigmatizzazione sociale è un altro fattore determinante. Chi vive con un’obesità grave spesso subisce giudizi, discriminazioni e isolamento. Dopo l’intervento, e con la perdita di peso visibile, queste dinamiche cambiano. Le persone si sentono più accettate e libere di partecipare alla vita sociale, con effetti positivi su autostima e motivazione.

Ma c’è anche un aspetto neurobiologico, sottolineano i ricercatori. Alcuni cambiamenti ormonali che seguono l’intervento — come la riduzione della grelina (l’ormone della fame) — sembrano avere effetti indiretti sull’umore, influenzando i livelli di serotonina e dopamina, neurotrasmettitori chiave nella regolazione delle emozioni.

Il miglioramento non è garantito per tutti

È importante però sottolineare che il miglioramento non è garantito per tutti. Alcuni pazienti possono sperimentare momenti di vulnerabilità psicologica, soprattutto se l’intervento è vissuto come una “cura miracolosa” per problemi più profondi. Il supporto psicologico prima e dopo l’operazione resta dunque essenziale.

Lo studio apre la strada a un nuovo approccio più integrato al trattamento dell’obesità, che riconosce la stretta connessione tra corpo e mente. Non basta ridurre il peso: è fondamentale accompagnare il cambiamento fisico con un sostegno psicologico che valorizzi l’identità, le relazioni e il benessere complessivo della persona.

In definitiva, la chirurgia bariatrica non è solo una svolta per la salute fisica, ma può rappresentare anche un nuovo inizio per il benessere mentale. E ora sappiamo meglio perché: non si tratta solo di perdere chili, ma di ritrovare se stessi.

Foto di Towfiqu barbhuiya su Unsplash

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

Related articles

Realme C75 5G debutta in Italia: hardware avanzato e connettività 5G

Realme, brand globale in rapida espansione nel settore mobile, annuncia ufficialmente il lancio italiano del nuovo realme C75...

Apnea notturna: una condizione con casi in aumento

L'apnea notturna è una condizione che porta ad avere momenti in cui effettivamente il corpo non riceve ossigeno...

Microsoft e il processore quantistico Majorana: rivoluzione vicina

A febbraio, Microsoft ha annunciato un traguardo tecnologico che potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per l’informatica:...

Adolescenti e suicidio: è l’uso compulsivo degli schermi, non il tempo online, a fare la differenza

Per anni si è puntato il dito contro il tempo passato davanti agli schermi, considerato responsabile di un...