I pesci sono un alimento base per molto popolazioni sulla terra, fondamentale per alcune diete. Ogni anno se ne pesca di più e ogni anno si supera il limite che permetterebbe alle specie di riprodursi andando a compensare le perdite. Vero, negli ultimi anni si è cercato di creare delle aree protette per favorire un ripopolamento tranquillo. Queste zone, chiamate Aree Marine Protette, sono oggetti di studio proprio per via della loro importanza e di recente si è scoperto qualcosa.
Uno studio pubblicato sulla rivista Ecological Society of America ha evidenziato come le specie di pesci caratterizzata dall’abilità di cambiare sesso riescono a riprodursi a un tasso più alto rispetto alle altre. La motivazione sembra risiedere nel fatto che gli esemplari maschi che di solito sono quelli più grossi finiscono comunque per essere pescati per via di attività di pesca selettiva.
Pesci che cambiano sesso
Andando a togliere la parte maschile risulta ovvio che le femmine non posso fare niente da sole o con i pochi maschi a disposizione. Nelle specie dotate di questa abilità, le femmine finiscono per sviluppare gli attributi maschili così da risultare in grado di portare avanti la riproduzione.
Non tutte le specie seguono la stessa logica nel cambio di sesso. Per alcune ci sono dei parametri particolari come la taglia. La cernia dal bavaglio femmine diventano maschi nel momento che raggiunge una certa stazza, per esempio. Un altro esempio interessante è quello del pesce a testa di pecora della California. Il territorio di quest’ultimi sono caratterizzati dalla presenza di un maschio e diverse femmine. Se il maschio muore allora c’è la possibilità che una femmina cambi sesso e prenda il controllo del gruppo.