Alla luce degli ottimi risultati raggiunti nell’ultima fase di sperimentazione, Pfizer si è già impegnata a cercare di capire come spedire il vaccino in quattro stati degli Stati Uniti. Si tratta di un passo importante anche se non ci tocca direttamente perché indica che la distruzione potrebbe presto iniziare. Il punto cruciale è che bisogna capire come fare visto la necessità di conservare le dosi a temperature ultra-basse.
La scelta dei quattro stati è ricaduta su Rhode Island, Texas, New Mexico e Tennesse. Non è stato fatto a caso. La decisione si è basata sulla popolazione totale dei suddetti, le diversità in fatto di popolazione, le infrastrutture di immunizzazione e l’abilità di raggiungere anche i punti più rurali.
Pfizer: il vaccino contro il coronavirus
Le parole di un portavoce di Pfizer “I quattro stati inclusi in questo programma pilota non riceveranno dosi di vaccino prima di altri stati in virtù di questo progetto pilota, né riceveranno alcuna considerazione differenziale. Siamo fiduciosi che i risultati di questo progetto pilota di somministrazione di vaccini serviranno da modello per altri stati degli Stati Uniti e governi internazionali, mentre si preparano a implementare programmi efficaci per il vaccino Covid-19.”
Come detto, l’ostacolo maggiore è capire come gestire la logistica. Il vaccino sviluppato da BioNTech e da Pfizer richiede una conservazione a -70 gradi Celsius. Di solito i vaccini hanno bisogno di temperature tra i 2 e gli 8 gradi Celsius. Si tratta di una differenza notevole che rende pressoché inutili le strategie usate finora in contesti normali. Organizzare il tutto potrebbe essere la sfida più grande mai affrontata negli ultimi anni.