Due astronomi del California Institute of Technology (Caltech), Konstantin Batygin e Mike Brown, hanno individuato solide tracce che indicano la presenza di un nono pianeta nel nostro Sistema Solare. Se quanto affermato venisse confermato, l’aspetto del nostro Sistema Solare, per come lo conosciamo fino ad ora, cambierebbe. Pianeta Nove, é il suo nome e deve ancora essere osservato in dettaglio, secondo gli studi atti ad individuare la presenza e determinare le sue caratteristiche, è stato scoperto grazie alla perturbazione gravitazionale prodotta da esso, sui pianeti più vicini e conosciuti. Viene talvolta denominato anche Nibiru o Pianeta X o Wormwood, secondo una teoria che si è diffusa in questi anni attraverso internet, proposta da Nancy Lieder fondatrice del sito ZetaTalk, la quale sostiene che la Terra sarebbe dovuta essere distrutta dal passaggio di un grande pianeta, secondo una criticabile interpretazione del testo Maya.
Pianeta Nove ha una massa di circa 10 volte quella della Terra
Le sue caratteristiche lo rendono il quinto pianeta più grande nel nostro sistema solare, mentre la sua unicità viene determinata da un’orbita molto allungata con una direzione differente da qualsiasi altro pianeta; è così lunga che, per completare il giro attorno al sole, impiega dai 10,000 ai 20,000 anni.
Pianeta Nove ha una massa 5 mila volte quella di Plutone
Mike Brown sostiene che la perturbazione gravitazionale di Pianeta Nove è così forte che non ci sono dubbi sul fatto che venga categorizzato come pianeta, a differenza di Plutone che, lo stesso Brown, ha declassato a pianeta nano.
OK, OK, I am now willing to admit: I DO believe that the solar system has nine planets.
— Mike Brown does not X (@plutokiller) January 20, 2016
Nel 2014, gli astronomi Chad Trujillo e Scott Shepherd evidenziavano che oltre una dozzina di oggetti della Fascia di Kuiper avevano una insolita caratteristica nella loro orbita, come se una forza gravitazionale significativa “spingesse” questi oggetti mentre transitavano verso il sole. La Fascia di Kuiper è una regione a forma di disco che si estende dall’orbita di Nettuno, fino a quasi per l’appunto, a quella solare. Al suo interno risiedono diversi pianeti come ad esempio Plutone. Queste caratteristiche suggerivano agli esperti, che potesse trattarsi di un’altro pianeta.
Brown and Batygin erano inizialmente scettici al fatto che potesse veramente trattarsi di un pianeta poichè è una possibilità improbabile quando vengono rilevate irregolarità orbitali. A questo proposito, si sono messi all’opera per confutare questa teoria lavorando per un anno e mezzo, esaminando le irregolarità nell’orbita degli oggetti della Fascia di Kuiper, si sono spinti a testare e a proporre spiegazioni alternative.
Brown e Batygin, sempre più convinti della teoria di Pianeta Nove
Era impossibile dare altre spiegazioni, finché non è stata adottata l’idea di un grande pianeta con un’orbita il cui approccio più vicino al sole è direttamente opposto da quello degli altri otto pianeti del sistema solare, capendo così che le orbite si allineano per evitare le collisioni e convincendosi sempre più della loro teoria. Dopo due anni di ricerca e simulazione, queste perturbazioni hanno iniziato a modellarsi perfettamente alla simulazione di Pianeta Nove.
A due anni di studi compiuti i due astronomi hanno determinato la sua orbita, ma non hanno ancora trovato l’esatta posizione del loro amato Pianeta Nove, potrebbe essere necessario altro tempo, e bisognerà aspettare che vengano progettati a tal fine telescopi a maggior campo visivo.
Il sogno di Brown è quello di riuscire a trovarlo al più presto, ma é ugualmente felice di coinvolgere ed ispirare altri colleghi con la sua ricerca, in tal senso, il documento pubblicato spera sia utile allo scopo di cominciare nuove ricerche per l’identificazione di altri, ad oggi sconosciuti, pianeti nel sistema solare. Fonte