Gli scavi in un nuovo sistema fognario nella città di Roma hanno rivelato una pietra misteriosa che, apparentemente, serviva a delimitarla durante l’antica epoca romana. Gli archeologi che l’hanno trovata stimano che risalga all’epoca dell’imperatore Claudio nel 49 d.C. e credono fortemente che abbia un profondo valore simbolico. Secondo la leggenda, aveva un carattere sacro avallato sia a livello politico che religioso.
Pomerium, il confine sacro della città di Roma
Nell’antica Roma, i confini della città erano stabiliti dal pomerium, una linea immaginaria che rappresentava il confine. Sebbene non fosse un muro in quanto tale, era delimitato da una varietà di pietre. L’area era sacra, quindi era vietato coltivare, vivere, costruire qualcosa su di essa e persino calpestarla usando le armi.
La sua superficie mostra un’iscrizione che è servita da guida agli archeologi per stimare il periodo a cui risale. Si è giunti così all’epoca dell’imperatore Claudio e all’ampliamento del pomerio risalente al 49 d.C., fatto che segnò nuovi limiti per la città di Roma.
La pietra aveva un profondo carattere sacro nell’antica Roma
La pietra è stata ritrovata il 17 giugno durante gli scavi di un condotto deviato sotto il mausoleo dell’imperatore Augusto, a ridosso della centralissima Via del Corso, nel centro storico della città. Va ricordato che il mausoleo dell’imperatore è stato recentemente restaurato.
Claudio Parisi Presicce, direttore dei Musei Archeologici di Roma, ha evidenziato il carattere simbolico e vivido della pietra durante una conferenza stampa tenuta al museo dell’Ara Pacis vicino al mausoleo dell’imperatore. “L’atto di fondazione della città di Roma inizia con la realizzazione di questo ‘pomerio’“, ha detto.
Finora, a Roma, sono state scoperte solo altre 10 pietre di questo tipo. L’ultima è stata scoperta 100 anni fa. Non c’è dubbio che la città continui ad essere depositaria di tesori archeologici che portano con sé una parte importante della storia umana. Per ora la pietra resterà esposta al museo dell’Ara Pacis fino all’apertura del museo di Augusto.