Più di 40.000 anni fa, il paesaggio dell’Australia sudoccidentale era pieno di canguri giganti. Uno di questi canguri estinti, noto come un canguro a faccia corta, vantava un piede artigliato a punta singola (la rosa moderna ha tre dita), pesava più di 260 libbre e sgranocchiava le piante. Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista PLOS One, le grandi mascelle di queste creature hanno permesso loro di sfogliare cibi duri come foglie, steli e rami maturi quando altre fonti alimentari erano scarse.
I canguri giganti di 40.000 anni fa
Oggi solo un animale ha ossa e muscoli simili alla mascella: i panda giganti, che mangiano anche vegetazione dura e difficile da masticare come germogli di bambù. In effetti, la nuova ricerca indica che la mascella del canguro aveva una forma e una funzione più simili a quelle dei panda giganti di oggi che ai canguri moderni.
“In generale, sarebbero apparsi piuttosto diversi dai canguri moderni, con corpi più spessi, lunghe braccia muscolose con dita estese, spesso solo un unico alluce su ciascun piede e teste a forma di scatola che avevano la forma più simile a e koala”, ha detto all’autore dello studio D. Rex Mitchell.
Gli scienziati hanno già intuito che le mascelle di questi giganteschi canguri consentissero loro di consumare vegetazione difficile da masticare. Mitchell decise di testare quella teoria determinando quanta forza potesse resistere il cranio.
Quindi ha creato modelli digitali 3D di un teschio di canguro a faccia corta e ha simulato le forze meccaniche in gioco. Mitchell scoprì che gli zigomi giganti di questo antico animale sostenevano grandi muscoli che avrebbero impedito alla mascella dell’animale di slogarsi durante i morsi giganti. Le ossa sulla parte anteriore e superiore del cranio formavano un arco che impediva ai muscoli di torcersi.
Secondo lo studio, la fisiologia del canguro estinto suggerisce che si era adattato per sfruttare gli alimenti che erano più difficili da masticare più di qualsiasi erbivoro australiano oggi in vita. I canguri moderni, al contrario, preferiscono erbe, fiori, felci e muschio.