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Plastica: le larve di falena potrebbero essere la soluzione

L’inquinamento da plastica sta danneggiando la salute dell’ambiente, della fauna selvatica e di noi. È stato trovato su isole remote, nella neve antartica e nel sangue umano, nel latte materno e nei polmoni. Oltre a ridurre rapidamente la quantità di plastica che produciamo, dobbiamo anche trovare nuovi modi per affrontare i rifiuti che abbiamo creato. Ora seconda un nuovo studio potremmo avere dei nuovi alleati per quanto riguarda la lotta all’inquinamento da plastica.

Si tratta delle larve da falena, conosciute comunemente come larve da cera, che si nutre di cera d’api. Il team di ricercatori ha scoperto che la saliva di questi animali contiene due enzimi particolari che sono in grado di distruggere il polietilene, che si trova in molti rifiuti inquietanti. Il 30% di tutta la produzione di plastica mondiale è composta da questo polimero che è utilizzato nei sacchetti comuni di plastica.

 

Larve di falena, una possibile soluzione per ridurre la plastica

Secondo i ricercatori è la prima volta che si osserva in natura un agente cosi efficace contro la plastica. La saliva di questi animali in una sola ora distruggono questo polimero quanto quattro volte l’esposizione agli agenti atmosferici. Questa specie di larve nascono in alveari e si nutrono di cera d’api, motivo per cui secondo i ricercatori avrebbero potuto sviluppare questi enzimi scacciatori della plastica. Questo processo oltre ad avvenire rapidamente si verifica anche a temperatura ambiente, il che lo rende ancora più efficace. Le larve ovviamente non sono in grado di masticare il polietilene, ma lo degradano solamente.

La degradazione della plastica attraverso sistemi biologici potrebbero essere una soluzione per il futuro, contro l’accumulo dei rifiuti plastici.  Queste larve non sono gli unici animali che possono aiutarci a combattere questo inquinamento attraverso il riciclo biologico. Ad esempio qualche studio precedente ha suggerito che le larve di coleottero Zophobas sono in grado di digerire il polistirolo. Insieme alla gravità e alla penicillina, questa ricerca si aggiunge a quella serie di scoperte avvenute senza una premeditazione, ma che nonostante ciò hanno permesso al mondo di avanzare e diventare migliore, cosa che ci si aspetta accada grazie a questi piccoli insettini voraci, nonostante la tremenda situazione attuale riguardo l’inquinamento da plastica.

Il polietilene, durante il processo di degradazione, provoca la produzione di gas serra come etilene e metano, altamente tossici per il pianeta, basti pensare che sono gas contenuti nel petrolio o nello scarico delle auto, entrambi elementi ampiamente riconosciuti per il loro impatto terribile sull’ambiente. La scoperta di questa peculiare caratteristica delle larve della cera è sicuramente un passo in più verso una soluzione plastic free che possa dare un margine di respiro ad un pianeta sempre più soffocato. Molto spesso dimentichiamo una cosa fondamentale, ovvero che la Terra, senza di noi, può tranquillamente continuare a esistere, ma noi senza la Terra, direi proprio di no.

Foto di Hans da Pixabay

Annalisa Tellini

Musicista affermata e appassionata di scrittura Annalisa nasce a Colleferro. Tuttofare non si tira indietro dalle sfide e si cimenta in qualsiasi cosa. Corista, wedding planner, scrittrice e disegnatrice sono solo alcune delle attività. Dopo un inizio su una rivista online di gossip Annalisa diventa anche giornalista e intraprende la carriera affidandosi alla testata FocusTech per cui attualmente scrive

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