Secondo un nuovo studio, i nativi americani hanno battuto sul tempo gli europei quando si parla della colonizzazione della Polinesia. Si tratta di uno scoperta importante che permette di riscrivere la nascita e lo sviluppo delle civiltà di quelle isole dell’Oceano Pacifico. Non che ci sia molto da riscrivere in quanto le conoscenze in merito sono sempre state abbastanza ridotte.
La scoperta è avvenuto grazie a uno studio sui geni. Sono stati analizzati nel dettaglio i genomi del DNA di un vasto gruppo di polinesiani e di nativi americani. Alcuni erano campioni recenti, mentre altri risalgono a secoli e secoli fa. Secondo quanto hanno appreso, ci sarebbe stato un incontro tra le due popolazione 800 anni fa.
Le parole dei ricercatori: “Le nostre analisi suggeriscono fortemente che si è verificato un singolo evento di contatto nella Polinesia orientale, prima dell’insediamento di Rapa Nui, tra individui polinesiani e un gruppo di nativi americani più strettamente legato agli abitanti indigeni dell’attuale Colombia.”
Polinesia: i nativi americani ancora prima degli europei
“I nostri risultati mostrano l’utilità degli studi genetici delle popolazioni moderne, che consentono a grandi campioni di svelare complesse domande preistoriche e dimostrano l’importanza di combinare approcci antropologici, matematici e biologici per rispondere a queste domande.”
Il più grande cambiamento che questa scoperta porta riguarda anche l’Isola di Pasqua. Secondo le teorie precedenti, tale isola sarebbe stata colonizzata prima delle isole polinesiane. Così non sembra essere. Nonostante la suddetta isola sia molto più vicina, i nativi americani sono riusciti a compiere un viaggio quasi leggendario arrivando in Polinesia