Il primo vaccino al mondo contro il coronavirus è pronto e i primi a beneficiarne saranno i militari. A dichiararlo è la stessa CanSino Biologics, azienda di biotecnologie cinese che ha da poco avuto il benestare della Commissione Militare Centrale di Pechino sulla somministrazione su larga scala del vaccino, iniziata il 25 giugno. Non sono ancora stati diffusi i dettagli sul numero di dosi distribuite, ma per ora c’è di certo che il farmaco è sicuro e in grado di attivare opportunamente il sistema immunitario.
Il vaccino, messo a punto dalla CanSino Biologics, sarà distribuito tra i militari cinesi
La sperimentazione del vaccino della CanSino ha avuto luogo anche in Canada e la generalessa cinese Chen Wei, anche epidemiologia, ha dichiarato di essersi somministrata autonomamente una dose di questo farmaco, rassicurando sull’assenza di effetti collaterali. Il vaccino in questione funziona secondo il sistema del “vettore virale“: attraverso un virus innocuo, il cosiddetto “adenovirus”, come ad esempio quello del raffreddore, il farmaco si diffonde in tutto l’organismo senza danneggiarlo; sfruttando quindi il virus come un “vettore”, viene introdotto un frammento di DNA artificiale in grado di “insegnare” alle nostre cellule a costruire la proteina spike con cui si spera di attivare la risposta immunitaria.
In realtà, nonostante l’indubbia rilevanza dell’inizio della distribuzione del vaccino, qualche passo più lungo della gamba sembra essere stato fatto. Infatti, alle prime due fasi di sperimentazione di un farmaco del genere dovrebbe seguire una terza fase, durante la quale il vaccino viene somministrato ad un alto numero di persone così da riuscire a determinare dosaggio e assenza di effetti collaterali; questo non è stato fatto dalla CanSino, che ha saltato questa terza fase adducendo quale “surrogato” la somministrazione ai militari, soggetti generalmente in buona salute.