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Progetto Kuiper: internet per lo spazio di Amazon sta finalmente arrivando

Durante un comunicato stampa di Amazon è apparsa un’immagine davvero sorprendente: un razzo su cui c’è stampata la bandiera americana e il logo sorridente di Amazon. Questo spiega che l’azienda sta portando il suo lavoro e i suoi servizi, compreso quello di Internet, nello spazio. I primi satelliti del progetto Kuiper, di Amazon, saranno pronti per il lancio entro la fine del 2022.

Alla fine l’azienda distribuirà 3.236 di questi satelliti che forniranno una banda larga veloce e conveniente alle comunità non servite e meno servite in tutto il mondo. Diventare un fornitore di servizi Internet nello spazio può aiutare a far crescere il business del cloud computing dell’azienda, e i satelliti lavoreranno con Verizon per fornire servizi LTE e 5G a hard- luoghi da raggiungere.

A tal proposito, Sampath Sowmyanarayan, Chief Revenue Officer di Verizon Business, ha così dichiarato: “Insieme, Verizon 5G e la rete satellitare Amazon LEO possono creare soluzioni di connettività aziendale resilienti. Il nostro obiettivo è liberare la potenza di una connessione di rete affidabile per i nostri clienti, in modo che possano sfruttare appieno il nostro ecosistema in continua espansione. Utilizzando soluzioni di backhaul, possiamo espandere la nostra connettività ancora di più e completare la nostra rete 4G LTE e 5G.

 

Amazon e il suo progetto Kuiper, servizi Internet pronti per andare sullo spazio

Come sappiamo, in alcune parti del mondo, l’accesso a banda larga è un diritto umano. Se siamo preoccupati del dominio di Amazon su qualunque ambito, potrebbe sembrare scoraggiante che una delle aziende più potenti del mondo stia lanciando satelliti nello spazio e presto dirigerà il traffico Internet in tutto il pianeta. Grazie all’Amazon Web Services, la nuova attività internet basata sul satellite è destinata ad avere successo.

Visto il successo qui sulla Terra potrebbe non essere cosi negativo che più aziende del settore si uniscano alla corsa allo spazio su Internet. Questa concorrenza porterà ad un aumento della qualità del servizio e a prezzi più accessibili. Amazon non è il solo a percorrere questo progetto, ossia quello di creare un servizio Internet resistente, utilizzando le costellazioni satellitari. Starlink, un progetto SpaceX, ha già più di 1.700 satelliti in orbita terrestre bassa e la società afferma di avere circa 90.000 persone che attualmente testano il servizio.

L’idea alla base di tutti questi servizi è relativamente semplice; una stazione di terra con una connessione in fibra trasmette i dati alla costellazione di satelliti e i satelliti li ritrasmettono ai clienti. Nonostante la distanza sia tanta le connessioni risultano essere abbastanza veloci. Il progetto Kuiper di Amazon afferma che fornirà velocità fino a 400Mbps, molto più veloce della velocità media della banda larga negli Stati Uniti.

 

Mai più nessun limite di accesso

Inoltre, poiché la connettività proviene dal cielo, praticamente ovunque sul pianeta può ottenere un servizio Internet senza la necessità di infilare i cavi sulle montagne, sotto l’oceano, attraverso la foresta pluviale o ovunque si trovi la località remota. L’azienda ha effettuato notevoli investimenti in cavi in ​​fibra ottica per collegare i suoi data center e, soprattutto, Amazon eccelle nella logistica, che sarà necessaria per gestire più di 3.200 satelliti.

Lo scorso anno AWS ha completato la costruzione di sei stazioni di terra come parte di una nuova iniziativa per offrire ai propri clienti un accesso più semplice per controllare le comunicazioni satellitari. Questo progetto non solo prevede di offrire Internet sullo spazio, ma anche per aumentare le sue offerte AWS. Ciò che distingue il progetto Kuiper e i suoi concorrenti non ha molto a che fare con chi sta pilotando i razzi o sta andando su Marte, o anche come Amazon sta lanciando una nuova attività nello spazio.

Attualmente, almeno 21 milioni di americani non hanno accesso alla banda larga di qualità, il che significa che innumerevoli bambini non possono accedere a strumenti di formazione online e pazienti che non possono accedere alla telemedicina, oltre tutto quello che questo servizio ci offre.

Foto di WikiImages da Pixabay

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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