Chiunque possieda un device relativamente recente, abilitato al processo di ricarica rapida della batteria, ha di sicuro avuto modo di confrontarsi con questo nuovo parametro di sistema che consente di ridurre, nei limiti della sicurezza propria e dei dispositivi, il tempo utile alla ricarica. Un nome importante di questo nuovo sistema intelligente è sicuramente fornito da Qualcomm Quick Charge.
Qualcomm Quick Charge 4.0 rappresenta l’ultimo step evolutivo presentato recentemente, ed in via ufficiale, dall’omonima casa madre al pubblico che, nell’occasione, ha potuto constatare gli enormi benefici in termini di spesa di tempo introdotti dalla nuova tecnologia di ricarica veloce.
In un’era in cui il più grande collo di bottiglia delle moderne tecnologie corrisponde proprio all’impossibilità di provvedere ad un’autonomia dei dispositivi mobile sul lungo periodo, Qualcomm, così come altre soluzioni concorrenti, ben si presta ad aggirare il problema proponendo soluzioni alternative che non puntino soltanto su un’ingegnerizzazione mirata delle componenti che più di tutte erodono le risorse energetiche (di fatto la società ha presentato un innovativo Qualcomm-Samsung Snapdragon 835) ma anche l’ottimizzazione del rapporto tempo di carica/tempo di utilizzo, portato con QC 4.0 ad un nuovo incredibile livello.
La novità si accompagna, come visto, al nuovo ed esclusivo Qualcomm Snapdragon 835 10nm che, di per sé, consente di risparmiare il 40% di energia in più rispetto ad una controparte 14nm. Il suo debutto è atteso nel corso del 2017 in stretta concomitanza con l’uscita delle prime soluzioni mobile 10nm viste poc’anzi e permetteranno di raggiungere livelli impensabili.
Di che cosa stiamo parlando? Parliamo di qualcosa come 5 ore di utilizzo continuo standard con soli 5 minuti di carica. Un risultato, sin oggi, soltanto ipotizzato. I numeri, comunque, vertono più che altro su una linea teorica, benché i dati portino in evidenza un +20% in guadagno rispetto alle revisione Qualcomm Quick Charge 3.0 ed un +30% in termini di efficienza generale. Come è stato possibile ottenere un simile risultato? Grazie al nuovo supporto delle USB Type-C e USB-PD che, nel corso del prossimo 2017, avranno presto modo di diffondersi.
La società, nel corso di un’esposizione riguardante la nuova tecnologia di ricarica rapida ha affermato che sarà possibile provvedere ad una ricarica pari al 50% in un tempo stabilito di appena 15 minuti. Con il 50% di carica, e tenendo conto delle ottimizzazioni imposte dai nuovi processi produttivi Samsung 10nm, è auspicabile pensare di poter lasciare a casa i nostri caricabatterie per un’intera giornata (condizioni di utilizzo normalizzate).
Visto e considerato che un simile processo richiede un’enorme quantità di energia istantanea in sviluppo, è potenzialmente lecito pensare che la nuova tecnologia introduca secondari problemi strettamente correlati al fattore sicurezza. In realtà, non c’è nulla di cui preoccuparsi. La società, di fatto, ha previsto una drastica diminuzione delle temperature di esercizio che si realizzano mediante l’utilizzo della tecnologia INOV (Intelligent Negotiation for Optimum Voltage).
Qualcomm INOV risponde a nome di un particolare algoritmo in grado di aumentare il livello di sicurezza garantendo un monitoring real-time degli stadi di carica durante tutto il processo, offrendo prestazioni migliori adattate alle condizioni rilevate dalla sua intelligenza.
Ad ogni modo, sia per i device che per i caricatori, sono stati previsti ulteriori layer di sicurezza che vertono sul controllo dello stato del voltaggio e la sua stabilità in carica, sulla corrente e le temperature delle componenti in gioco. Batterie, cavi e sistemi di ricarica comprensivi di connettori saranno così tutelati da una serie di meccanismi ed algoritmi di sicurezza Qualcomm, anche in merito al cosiddetto over-charging, il quale verrà bloccato al raggiungimento dei limiti di soglia superiori (100% di carica).
I passi fatti in questi ultimi quattro anni, perciò, sono stati più che notevoli e, in ultimo, ci si è portati ogni oltre limite, garantendo processi sicuri, rapidi ed affidabili sia per i dispositivi che per gli organi di ricarica. Detto in altri termini, e volendo esaminare il processo di evoluzione, si è passati ad un incremento 2.5x rispetto alla revisione 1.0 del 2013.
Personalmente non vediamo l’ora di poter vedere implementata questa tecnologia che, finalmente, consentirà di lasciare a casa cavi, caricabatterie da muro e gli ingombranti powerbank. Che cosa ve ne pare?
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