I numeri in Italia danno buoni segnali. I contagi fanno fatica a scendere sotto una certa soglia, ma il numero di morti sta calando drasticamente come quello delle persone ricoverate in terapia intensiva e al tempo stesso aumenta chi guarisce. Uno scenario del genere permette di ipotizzare sul fatto che la quarantena potrebbe finire a breve, l’inizio della seconda fase. Secondo alcuni esperti però no.
Senza un vaccino contro il SARS-CoV-2 e la malattia che causa, il Covid-19, sarebbe impensabile ridurre le misure restrittive. Anche cercando di tenere sotto controllo la popolazione, la possibilità di far ripartire i contagi è molto alta a causa dell’alta capacità virale del virus stesso. C’è il pericolo di una seconda ondata.
Fine della quarantena, forse
Senza la tanto decantata immunità di gregge, cosa raggiungibile facilmente con un vaccino piuttosto che con un contagio di massa, ridurre le misure sarebbe come rischiare con la vita delle persone. Le parole di Joseph T Wu dell’Università di Hong Kong:
Mentre queste misure di controllo sembrano aver ridotto il numero di infezioni a livelli molto bassi, senza l’immunità da gregge contro Covid-19, i casi potrebbero facilmente ripresentarsi man mano che le imprese, le operazioni di fabbrica e le scuole riprendono gradualmente e aumentano il mescolamento sociale, in particolare a causa dell’aumento del rischio di casi importati dall’estero mentre Covid-19 continua a diffondersi a livello globale.
La seconda fase è la parte più critica di questo processo. La Cina ha di recente revocato proprio la quarantena a Wuhan, città epicentro della pandemia globale. In un giorno si calcola che si siano mossi più di 65.000 lavoratori verso i poli industriali del paese. Presto si vedrà se è stata una mossa intelligente o se potrebbe portare a una seconda ondata del contagio.