Questa immagine dal Mars Reconnaissance Orbiter della NASA, acquisita il 13 maggio 2018, durante l'inverno al Polo Sud di Marte, mostra una calotta glaciale di anidride carbonica che copre la regione. Al ritorno del sole in primavera, i "ragni" iniziano ad emergere dal paesaggio. Ma questi non sono veri ragni. Il "terreno araneiforme", è infatti formato da cumuli radianti simili a ragni che si formano quando il ghiaccio di anidride carbonica sotto la superficie si riscalda. Questo è un processo stagionale attivo mai osservato sulla Terra. Come il ghiaccio secco sulla Terra, il ghiaccio di anidride carbonica su Marte sublima quando si riscalda (cambia da solido a gas) e il gas rimane intrappolato sotto la superficie. Nel tempo, il gas di anidride carbonica intrappolato si accumula sotto pressione e alla fine è abbastanza forte da rompere il ghiaccio come un getto che erutta polvere. Il gas viene rilasciato nell'atmosfera e la polvere più scura può essere depositata attorno allo sfiato o trasportata dai venti per produrre striature. La perdita dell'anidride carbonica sublimata lascia dietro di sé queste caratteristiche simili a un ragno incise sulla superficie.Ph. Credit: NASA / JPL-Caltech / Univ. Dell'Arizona
Un team di ricercatori del Regno Unito, sembrerebbe aver risolto il mistero dei ragni su Marte, le insolite formazioni geologiche sul polo sud di Marte che sembrano dei giganteschi ragni e che hanno affascinato per anni i ricercatori.
Il team di scienziati ha analizzato queste formazioni di un chilometro di diametro con un esperimento eseguito semplicemente con un pezzo di ghiaccio secco, un mucchio di sporcizia e una macchina in grado di ricreare l’atmosfera marziana qui sulla Terra.
Sin dal 2003 infatti, molti ricercatori hanno ipotizzato che i ragni su Marte avessero qualcosa a che fare con la sublimazione del ghiaccio ricco di carbonio del Pianeta Rosso, ma sino ad ora non era stato trovato il modo di dimostrarlo.
Il team di ricercatori britannici è riuscito nell’intento di creare in laboratorio delle versioni più piccole delle formazioni geologiche a forma di ragni su Marte. Nel loro esperimento il ghiaccio secco è stato pressato contro i sedimenti più caldi. L’esperimento inoltre è stato eseguito in un’atmosfera artificiale simile a quella di Marte, ricreata in laboratorio. Dall’esperimento è emerso che in queste condizioni, il ghiaccio secco sublima e si riversa verso l’esterno, scolpendo le linee che viste dall’alto, dove MRO le ha fotografate, sembrano dei ragni sul terreno.
Il “terreno araneiforme”, è infatti formato da cumuli radianti simili a ragni che si formano quando il ghiaccio di anidride carbonica sotto la superficie si riscalda. Questo è un processo stagionale attivo mai osservato sulla Terra. Come il ghiaccio secco sulla Terra, il ghiaccio di anidride carbonica su Marte sublima quando si riscalda (cambia da solido a gas) e il gas rimane intrappolato sotto la superficie.
Nel tempo, il gas di anidride carbonica intrappolato si accumula sotto pressione e alla fine è abbastanza forte da rompere il ghiaccio in un getto che erutta polvere. Il gas viene rilasciato nell’atmosfera e la polvere più scura può essere depositata attorno allo sfiato o trasportata dai venti per produrre striature. La perdita dell’anidride carbonica sublimata lascia dietro di sé queste caratteristiche simili a un ragno incise sulla superficie.
Con questo esperimento, oltre a confermare ciò che ha dato origine ai ragni su Marte, il team è riuscito a ricreare delle condizioni sperimentali simili a quelle presenti su Marte. Questo significa che che i ricercatori ora hanno un potente strumento per studiare i fenomeni marziani senza la necessità di viaggiare fino al Pianeta Rosso.
Ph. Credit: NASA / JPL-Caltech / Univ. Dell’Arizona
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