I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology hanno messo a punto un nuovo sistema intelligente per eliminare dal mercato i sistemi di ricarica wireless contraffatti. In particolare ci si serve della crittografia quale mezzo di verifica dei sistemi di ricarica.
Infatti, tramite il nuovo sistema il caricabatteria ed il device scambiano una chiave cifrata che fornisce il via libera al processo di ricarica degli smartphone o di altri device elettronici. Una tecnica davvero efficace che ha anche implicazioni secondarie dovute ad una migliore distribuzione della corrente tra due device caricati contemporaneamente.
Di fatto sul finire del 2016 si è scoperto che molti caricabatteria Apple non erano originali (precisamente il 90%). Il Chartered Trading Standards Institute del Regno Unito ha invece verificato che 397 su 400 caricabatterie venduti in rete non rispettano i parametri minimi di sicurezza previsti. Tutti problemi che possono essere arginati con l’applicazione di questo ulteriore layer di sicurezza. Una situazione decisamente valida specie se si considera che quanto successo con i caricabatterie Apple tradizionali può verosimilmente verificarsi anche con le nuove soluzioni wireless.
Gli esperiti del MIT hanno messo a punto quindi un sistema che argini il fenomeno degli smartphone combusti causa caricabatteria non conforme tramite un nuovo chip di sicurezza. In un comune sistema wireless di ricarica il device ed il caricabatteria integrano una bobina metallica che al passaggio della corrente genera un campo magnetico necessario alla ricarica. Se la tensione di riferimento viene superata un interruttore digitale interrompe l’afflusso di carica verso il device.
Nelle soluzioni non originali questo interruttore manca del tutto o spesso si assiste all’utilizzo di soluzioni decisamente scadenti che compromettono il device stesso. Nel caso del nuovo chip il processo di ricarica si rende inattivo sino al momento in cui la chiave pubblica non viene verificata tramite la procedura di crittografia a curva ellittica. Se il caricabatteria non riconosce la chiave il processo viene bloccato. I circuiti necessari alla crittografia sono decisamente discreti e sono a basso profilo energetico.
Una tecnologia del genere avrà modo di sviluppare la sua efficacia soltanto tramite l’appoggio dei produttori. Di fatto è necessario uno standard accettato da tutti. Il sistema sviluppato presso i laboratori del MIT ha già ricevuto il sostegno di TSMC e di Texas Instruments.
Che cosa ne pensate di questa nuova contromisura contro i caricabatteria contraffatti? A voi tutte le considerazioni del caso.
LEGGI ANCHE: LG lancia caricabatteria wireless che ricarica 50% in 30 minuti