Le donne anziane potrebbero possedere un vantaggio genetico che aiuta a mantenere la loro mente più agile rispetto agli uomini della stessa età. Recenti studi hanno evidenziato che alcuni geni “silenziosi” del cromosoma X si riattivano con l’invecchiamento, potenziando le capacità cognitive e contrastando il declino mentale.
Gli esseri umani possiedono due cromosomi sessuali: gli uomini hanno un cromosoma X e uno Y, mentre le donne ne hanno due X. Durante lo sviluppo, uno dei due cromosomi X nelle cellule femminili viene inattivato per evitare una sovraespressione genica. Tuttavia, nuove ricerche suggeriscono che questa inattivazione non è permanente e che alcuni geni “spenti” possano riattivarsi con l’età.
Potere nascosto del Cromosoma X, come i geni silenziosi migliorano il cervello delle donne anziane
Uno studio pubblicato recentemente ha analizzato campioni cerebrali di donne anziane, scoprendo che molti geni del cromosoma X precedentemente inattivi si erano “risvegliati”. Questi geni sono coinvolti in funzioni neurologiche fondamentali, come la plasticità sinaptica e la protezione dei neuroni dall’infiammazione e dalla degenerazione.
Gli scienziati ipotizzano che questo meccanismo possa essere un fattore chiave nel minor tasso di malattie neurodegenerative riscontrato nelle donne rispetto agli uomini. Ad esempio, sebbene il morbo di Alzheimer colpisca più donne in termini assoluti, gli uomini tendono a sviluppare sintomi più gravi e un declino cognitivo più rapido.
Il ruolo protettivo del cromosoma X è stato a lungo studiato in relazione alla longevità femminile. I ricercatori ritengono che la presenza di due cromosomi X offra una sorta di “backup genetico”, consentendo alle donne di compensare eventuali mutazioni dannose. La recente scoperta di geni che si riattivano con l’età aggiunge un nuovo tassello a questa teoria.
Mantenere la salute del cervello anche in età avanzata
Oltre alla genetica, anche fattori ambientali e ormonali giocano un ruolo nella protezione cerebrale femminile. Ad esempio, gli estrogeni hanno effetti neuroprotettivi che potrebbero interagire con l’attivazione dei geni del cromosoma X. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno questi meccanismi.
Questa scoperta potrebbe avere implicazioni significative nella ricerca sulle terapie anti-invecchiamento e sulle strategie per prevenire il declino cognitivo. Se fosse possibile stimolare artificialmente l’attivazione di questi geni, si potrebbero sviluppare nuovi trattamenti per mantenere la salute del cervello anche in età avanzata.
In definitiva, il risveglio dei geni silenziosi del cromosoma X potrebbe essere una delle chiavi per comprendere il motivo per cui le donne tendono a mantenere capacità cognitive più elevate rispetto agli uomini con l’avanzare dell’età. Questo fenomeno rappresenta un nuovo affascinante campo di ricerca con potenziali benefici per tutta la popolazione.
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