Una triste vicenda ha visto protagoniste le autorità malesi, che questo lunedì hanno fatto sapere del ritrovamento dei resti orrendamente mutilati di un elefante pigmeo, specie peraltro in via di estinzione, sull’isola del Borneo: il corpo dell’animale presentava circa 70 ferite da arma da fuoco e le zanne tagliate, elemento quest’ultimo che lascia ben pochi dubbi sulle ragioni che hanno portato all’uccisione dell’elefante.
La raccapricciante scoperta, riportata dai media locali, rappresenta solo l’ultima della lunghissima lista di ritrovamenti di esemplari deceduti di elefante pigmeo nella zona, a causa dell’incessante opera di bracconieri senza scrupoli che prendono di mira questi animali per arricchirsi grazie alla vendita delle loro zanne d’avorio. Secondo il WWF, sono rimasti solo 1.500 elefanti pigmei in tutto il Borneo; dati che sono estremamente significativi e sconfortanti, soprattutto per chi si batte quotidianamente per la tutela della biodiversità.
L’episodio è l’ultimo di un vero e proprio eccidio ai danni di questa specie di elefante, che purtroppo va avanti da diversi anni
Augustine Tuuga, direttore del Dipartimento per la fauna selvatica nello stato di Sabah, nel Borneo malese, ha affermato che l’attacco è caratterizzato da una “non comune efferatezza“. Tuuga ha poi aggiunto che i bracconieri erano probabilmente conoscitori del luogo, probabilmente autoctoni, dal momento che l’attacco non sembrava “un lavoro da professionisti“. Elizabeth John, portavoce del gruppo di monitoraggio del commercio di animali selvatici Traffic, ha dichiarato che per ora non ci sono stati arresti, nonostante l’aumento delle vittime tra gli elefanti pigmei.
“Identificare e consegnare i responsabili di questo massacro alla giustizia è indispensabile se vogliamo affrontare seriamente questa minaccia“, ha detto. “Speriamo che le indagini non si fermino proprio dinanzi a questo caso, anche perchè c’è una concreta possibilità che questo terribile episodio sia collegato a molti ritrovamenti precedenti“. Il Borneo, zona che si estende tra Malesia, Indonesia e Brunei, è la terza isola più grande del mondo e qui gli elefanti pigmei sono protetti dalla legge malese, che tuttavia sembra non bastare per garantire un futuro a questa specie.