Le macchine ci rubano già il lavoro, uno scenario che causa problematiche in termini occupazionali ma che comunque può rivelarsi vincente. Il Giappone, ad esempio, punta sui robot al lavoro per affrontare una crisi produttiva dovuta all’inesorabile invecchiamento della popolazione.
Il Paese del Sol Levante, nell’immaginario collettivo, è strettamente legato alla tecnologia, basta pensare al robottino che celebra funerali o al primo hotel a gestione robotica. Stavolta niente follie, ci troviamo di fonte a una strategia su larga scala compiuta dalle aziende nipponiche. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Il Giappone punta sulla robotica
Abbiamo già menzionato l’Henna Hotel, struttura gestita da robot, una scelta curiosa che sembra destinata a fare scuola in Giappone. C’è carenza di manodopera e il trend è negativo da anni, il gigante asiatico preferisce non affidarsi più a lavoratori immigrati e punta forte sull’automazione.
Siamo soliti immaginare le aziende nipponiche come luoghi di lavoro iper-tecnologici, ma al contrario l’automazione è ancora poco diffusa. La nazione ha affrontato una netta crisi, negli ultimi mesi è arrivata la ripresa e ciò è avvenuto grazie alla ritrovata fiducia dei clienti, con le famiglie che tornano ad acquistare beni di consumo, ma anche alla crescita della spesa aziendale.
+ 5.3% su base annua per quanto riguarda la domanda privata, quasi doppio il balzo compiuto dalla spesa aziendale, che si attesta intorno al 10%. Come è stato possibile questo sprint? Le aziende hanno reagito alla mancanza di manodopera, problematica ormai cronica, mettendo i robot al lavoro.
Stando ai dati resi noti dalla Banca del Giappone, le imprese investiranno il 17.5% in più rispetto all’anno precedente. Si tratta del dato più alto che sia mai stato registrato. Non tutto l’ammontare verrà speso in automazione chiaramente, ma è netto anche l’aumento di utili che i produttori di robot hanno incassato nei primi due trimestri dell’anno.
Sono ben lontani i tempi del boom economico giapponese, sostenuto da nascite ed esportazioni record, da anni ormai il tasso di natalità – uno dei più bassi al mondo – ha causato un sostanzioso invecchiamento della popolazione con conseguente calo della manodopera a disposizione. Un trend che ha messo a repentaglio l’economia del paese.
Robot al lavoro per affrontare la crisi di manodopera, una ricetta che potrebbe essere affrontata da altre nazioni asiatiche, quali Corea del Sud e Cina, che presto saranno chiamate a confrontarsi con analoghe problematiche. L’immigrazione, che negli scorsi anni aveva fornito forza lavoro alle aziende nipponiche, non è più una scelta contemplata. 27 richieste d’asilo accettate nel 2015, una in più nel 2016, al fronte di circa 10 mila richieste complessive.