Per chi continua a rifiutarsi di credere che il clima sul nostro pianeta sta cambiando, o comunque per chi minimizza io fenomeno usando come scusa io fatto che succedeva anche prima della comparsa dell’uomo, le recenti notizie non saranno altro che mera propaganda. Tra queste abbiamo il fatto che è stata registrata la concentrazione record di anidride carbonica nell’atmosfera, ma adesso ne è arrivata un’altra che non lascia presagire niente di buono.
Mentre noi siamo passati da una settimana in cui le temperature sono crollate nel resto del mondo questo non è successo, anzi. Anomalia in una zona, anomalie in altre solo al contrario e tra i paesi colpiti c’è il Nord della Russia. Un avamposto vicino al fiume Dvina settentrionale, Arkhangelsk, ha registrato la temperatura record di quasi 29 gradi; l’avamposto si trova ad appena 200 chilometri dal Circolo Polare Artico. Già come se questo non bastasse, si tratta di numeri registrati fino al confine sud del Kazakistan.
Temperature impazzite
Ecco la dichiarazione di Capital Weather Gang: “Le condizioni anormalmente calde in questa regione derivavano da una zona gonfia di alta pressione centrata sulla Russia occidentale. Questa particolare ondata di calore, mentre una manifestazione della disposizione dei sistemi meteorologici e delle fluttuazioni nella corrente a getto, si inserisce in quello che è stato un anno insolitamente caldo attraverso l’Artico e la maggior parte delle medie latitudini.”
Ovviamente non c’è da sottolineare come certe temperatura in luoghi normalmente freddi non siano un toccasana per l’ecosistema locale. La domanda è: si tratta di un’anomalia temporanea o persisterà?