Il fumo del tabacco utilizzato per i narghilè (pipe ad acqua molto diffuse nei locali etnici) ha un impatto negativo sulla frequenza cardiaca e sulla pressione sanguigna e sono state scoperte connessioni tra il fumo da esse prodotto e un aumento del rischio di malattia coronarica.
Più fumo vuol dire più danni!
La ricerca scientifica, pubblicata sulla rivista “Circulation” dell’American Heart Association, afferma che chi fa uso di narghilè inala quantità più elevate di sostanze tossiche rispetto ai normali fumatori di sigarette. Si ritiene comunemente che il narghilè sia più sicuro rispetto alle sigarette, ma ci sono seri dubbi a riguardo. I fumatori di narghilè infatti sarebbero esposti all’inalazione di più fumo ed a più alte concentrazioni di particolato, in quanto una sessione dura circa 30 minuti; molto di più rispetto a chi fuma una sigaretta.
Ci sono anche una serie di altre sostanze chimiche potenzialmente dannose nel fumo di narghilè, molte delle quali sono presenti a livelli più alti del fumo di sigaretta, inclusi nicotina, inquinanti atmosferici, particolato, sostanze chimiche volatili, idrocarburi aromatici, piombo, cadmio e arsenico.
Non proprio un toccasana
“L’American Heart Association raccomanda vivamente di evitare l’uso del tabacco in qualsiasi forma“, ha detto Aruni Bhatnagar, presidente del gruppo di ricerca. “Molti giovani credono erroneamente che fumare tabacco da un narghilè sia meno dannoso del fumo di sigaretta perché il tabacco viene filtrato attraverso l’acqua, ma non ci sono prove scientifiche a supporto di tale affermazione. Tuttavia, ci sono prove che suggeriscono che il fumo di narghilè crei dipendenza“, ha aggiunto Bhatnagar.
I sondaggi hanno stimato che il 13,6% dei giovani adulti americani (18-24 anni) fanno uso di narghilè, rappresentando circa il 55% dei fumatori di narghilè nel paese. Gli autori hanno anche scoperto che le persone che ne fanno uso hanno maggiori probabilità di iniziare a fumare sigarette rispetto alle persone che non hanno mai fumato narghilè.