Siamo ormai abituati a sentir parlare di pandemia, vista quella che stiamo ancora affrontando del Covid-19. Ora sembrerebbe che una nuova pandemia ancora più letale potrebbe arrivare molto presto. A dirlo è stato Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. Il professionista si riferisce ad un virus che già conosciamo, che è l’aviaria, ossia la malattia che quest’anno ha già colpito moltissimi uccelli e animali.
Questa malattia sembrerebbe avere una mortalità di oltre il 50% e se avesse la possibilità di passare all’uomo sarebbe davvero catastrofico. Per il medico non c’è tempo da perdere, bisogna lavorare tutti insieme per far si che questo non accada o almeno prepararsi per non farci trovare impreparati.
Salute, una nuova pandemia più grave del Covid-19 potrebbe arrivare presto
Nei primi mesi del 2023 sono stati infatti segnalati diversi casi di infezione nei mammiferi. Normalmente, l’influenza aviaria infetta soltanto alcune specie di volatili ma il recente passaggio ai mammiferi preoccupa perché il prossimo potrebbe riguardare gli esseri umani. Nelle ultime settimane ci sono state diverse segnalazioni di casi di influenza aviaria tra i mammiferi come visoni, lontre, volpi e leoni marini che sono stati infettati con il virus H5N1. Per oltre 25 anni si è diffuso tra gli uccelli selvatici e il pollame, ma il recente passaggio ai mammiferi deve essere monitorato costantemente.
Per il momento, l’Oms valuta il rischio per l’uomo come basso. Da quando l’H5N1 è emerso per la prima volta nel 1996 abbiamo visto solo trasmissioni rare e non veicolate da e tra esseri umani. Ovviamente non possiamo non tenere in considerazione che questo possa un giorno succedere e quindi dobbiamo essere pronti a qualunque cambiamento. L’Oms è al lavoro con le autorità nazionali per monitorare da vicino la situazione e per studiare i casi di H5N1 infezione negli esseri umani quando si verificano. Ha poi raccomandato ai Paesi di rafforzare la sorveglianza negli ambienti in cui esseri umani e animali d’allevamento o selvatici interagiscono.
Tuttavia cos’è l’influenza aviaria e come si trasmette? Sappiamo che è una malattia virale che colpisce prevalentemente uccelli selvatici. Solitamente, gli uccelli infettati non si ammalano, ma possono essere molto contagiosi per altri uccelli domestici come polli, anatre, tacchini e altri animali da cortile. Quando l’aviaria si diffonde, soprattutto quando sostenuta da ceppi altamente patogeni, ha conseguenze devastanti: non solo per l’elevato tasso di mortalità che può essere raggiunto, ma anche per il forte impatto economico che ne consegue.
L’importanza del controllo sanitario per questa malattia non è legato solo a un problema di sanità animale, ma anche di salute pubblica: infatti, questi virus influenzali possono infettare anche altri animali, come sta accadendo con i mammiferi, e quindi prima o poi passare all’uomo come già successo con il Covid-19 e altre patologie in precedenza.
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