Nelle ultime settimane la scienza ha assistito ad uno straordinario progresso: per la prima volta è stato effettuato un trapianto di un’orecchio, stampato con una stampante 3D, con cellule umane. Questo straordinario intervento è stato effettuato a New York su una ragazza affetta da una malattia congenita, la microtia, un raro difetto che rende il nostro padiglione auricolare deformato. Grazie a questa nuova tecnologia è un grande progresso per l’ingegneria dei tessuti, un primo passo per in futuro fare dei trapianti di organi e tessuti, riducendo il rischio di rigetto.
Alla paziente hanno trapiantato un’orecchio 3D esattamente copiato da quello sinistro che continuerà a rigenerare tessuto cartilagineo, assumendo sempre più l’aspetto di un’orecchio naturale. Questo intervento pone l’accento sul fatto che questa nuova tecnologia non è più qualcosa di astratto, bensì una questione di quando questo sarà normalità. Per ottenere l’orecchio stampato in 3D i ricercatori sono partiti da un’immagine digitale tridimensionale di un orecchio umano: quindi hanno convertito l’immagine in uno stampo 3D grazie a una stampante per strutture tridimensionali.
Salute, primo trapianto di un’orecchio in 3D su una donna da cellule umane
I risultati dell’intervento ricostruttivo della donna sono stati annunciati da 3DBio in un comunicato stampa. Citando preoccupazioni di proprietà, la società non ha rivelato pubblicamente i dettagli tecnici del processo, rendendo più difficile la valutazione per gli esperti esterni. La società ha affermato che le autorità di regolamentazione federali hanno riesaminato il progetto dello studio e stabilito severi standard di produzione e che i dati sarebbero stati pubblicati su una rivista medica una volta completato lo studio. La sperimentazione chimica, che comprende 11 pazienti, è ancora in corso e ancora non è chiaro se i trapianti possano fallire o portare a condizioni negative.
Tuttavia poiché le cellule provenivano dal tessuto stesso del paziente, è probabile che il nuovo orecchio non venga respinto dal corpo, secondo lo studio. Il successo, dopo sette anni di lavoro, è una delle numerose scoperte recenti nella ricerca per migliorare i trapianti di organi e tessuti. A gennaio, i chirurghi del Maryland hanno trapiantato il cuore di un maiale geneticamente modificato in un uomo di 57 anni con una malattia cardiaca, allungando la sua vita di due mesi. Gli scienziati stanno anche sviluppando tecniche per prolungare la vita degli organi dei donatori in modo che non vadano sprecati; alcuni medici svizzeri hanno riferito questa settimana che un paziente che ha ricevuto un fegato umano che era stato conservato per tre giorni era ancora sano un anno dopo.
Le aziende hanno precedentemente utilizzato la tecnologia di stampa 3D per produrre arti protesici su misura in plastica e metalli leggeri. Tuttavia l’impianto dell’orecchio, costituito da un minuscolo globo di cellule raccolte dall’orecchio deforme della donna, sembra essere il primo esempio noto di impianto stampato in 3D fatto di tessuti viventi.