Samsung ha sbagliato. Ha forse presentato troppo presto Note 7, rinunciando a un controllo qualità fatto a dovere, o testando solo nei laboratori interni il funzionamento dello smartphone. E ora ne sta pagando amaramente le conseguenze. L’azienda ha comprato un’intera pagina di pubblicità sul Wall Street Journal, New York Times e The Washington Post, popolarissimi giornali americani, con l’obiettivo di ridurre il danno d’immagine dopo il richiamo di Note 7.
“Un importante nostro obiettivo è quello di fornire gli smartphone più sicuri. Recentemente non abbiamo tenuto fede alle nostre promesse, per questo ci scusiamo”. Come tutti sanno ormai non sono solo i telefoni, ma anche le lavatrici, richiamate per 3 milioni di unità circa. Un durissimo colpo per la casa sudcoreana, che ha visto un calo dei profitti del 30% (è tantissimo) nello corso trimestre.
Insomma Samsung si è metaforicamente “inginocchiata” ai suoi utenti: “Riesamineremo ogni aspetto dei device, incluso l’hardware, software, produzione e la struttura delle batterie. Ci muoveremo il più velocemente possibile”. Il prossimo anno sarà cruciale per Samsung: intelligenza artificiale per smartphone, per l’S8, ma anche Note 7 potrebbe avere un successore.
Full-page ad from Samsung: “We are truly sorry” about the Galaxy Note7. pic.twitter.com/ADAM0A0TOP
— scott budman (@scottbudman) 7 novembre 2016