Nel corso del pomeriggio della giornata di ieri, si sono osservate le argomentazioni fornite dai colossi Samsung Electronics ed Apple Inc. a proposito del nuovo scandalo dei tool CCI divulgati dall’agenzia federale governativa statunitense e portati alla luce da Wikileaks.
Il caso Wikileaks Vault 7, che ha coinvolto la CIA, ha sollevato anche le opinioni della software house di Redmond Microsoft Corporation, che per l’occasione ha voluto dire la sua ai microfoni dell’emittente britannica BBC. La società si è espressa dicendo che: “Siamo a conoscenza del problema e ci stiamo lavorando“.
Un commento che, analogamente, ricalca appieno quello rilasciato da Samsung Electronics per le sue piattaforme Smart TV. Allo stato attuale, di fatto, solo la software house di Cupertino si è attivata tramite il rilascio di opportune patch correttive per i propri sistemi. Anche in questo caso, quindi, ci si trova in una fase di stallo che anticipa un intervento diretto, da volersi a seguito di una complessa procedura d’indagine sul problema.
La sensazione è quella che le software house di Samsung e Microsoft siano state colte un po alla sprovvista e che, con ogni probabilità, le aziende fossero estranee ai fatti dell’ultim’ora.
A causa della loro capillare diffusione, gli ecosistemi Microsoft Windows si trovano al centro delle procedure di spionaggio e, di fatto, vi sono un gran numero di strumenti realizzati allo scopo, sia tramite metodo tradizionale con contatto diretto, ovvero sfruttando supporti ottici e memorie removibili che veicolano l’infezione, sia tramite il sistema degli aggiornamenti Windows Update, il quale consente un pieno controllo remoto del device ospite.
Una possibilità, quest’ultima, che è stata oggetto di discussione da parte di Kim Dotcom, il creatore di MegaUpload e dell’attuale servizio Mega, il quale ha scatenato una tempesta di commenti sul suo profilo Twitter. In ogni caso, la documentazione ufficiale divulgata da Wikileaks scagiona la compartecipazione delle aziende al processo di spionaggio. La CIA, di fatto, avrebbe operato in modo indipendente alla creazione delle “backdoor on demand”.
Il commento rilasciato da Microsoft lascia intendere un’immediato intervento a favore della nostra sicurezza e della nostra riservatezza. Allo stato attuale, pare che le vulnerabilità zero-day da colmare siano due, e garantiscono di fatto il controllo totale di ogni sistema Windows. Che cosa ne pensi di tutta questa faccenda? A te l’ultima parola.
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