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Sciame di mini robot per combattere il cancro: nuovi progressi nella nanomedicina

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L’ultima arma nella lotta contro il cancro potrebbe essere rappresentata dall’utilizzo di micro robot in grado di attaccare le cellule tumorali in maniera invasiva. Ricercatori della Phillips ad Amburgo hanno recentemente reso nota la loro ultima scoperta, al centro del progetto c’è il controllo di una moltitudine di mini robots tramite impulso magnetico esterno.

Immaginate di poter immettere queste piccole macchine nel corpo e poi controllarle da remoto tramite campi magnetici al fine di svolgere alcune azioni precise all’interno degli organi. Una scoperta che potrebbe aprire a numerose innovazioni in campo medico, scopriamo insieme di cosa si tratta.

Mini robot contro i tumori

Queste macchine potrebbero essere utilizzate per consegnare agenti terapeutici a zone specifiche con una modalità minimamente invasiva e senza l’ausilio di impianti. Lo sciame di micromacchine potrebbe portare farmaci chemioterapici all’interno della complessa architettura del tumore.

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Non è una sfida semplice però, il controllo sciame robotico inoculato del corpo rappresenta una questione di non poco conto, per ottenere risultati ideali serve il controllo di ogni robot, è questo l’unico modo per compiere azioni complesse. Comunque, l’applicazione di uno stimolo magnetico uniforme consente di controllare l’intero sciame, per il momento questa è l’unica opzione possibile.

Limitare il campo magnetico in un’area specifica non è semplice, i ricercatori Phillips utilizzano un nuovo approccio per riuscirci, tramite campi a bassissimo gradiente. In questo modo ogni mini robot esterno al punto focale viene immobilizzato sul posto, i robot sbloccati invece possono essere controllati per svolgere funzioni specifiche. Inoltre, è possibile spostare il punto focale, in modo da utilizzare le macchine bloccate in un primo momento.

“Il nostro modo consente manipolazioni complesse all’interno del corpo umano”, afferma il ricercatore Jurgen Rahmer, che immagina i mini robot in grado di consegnare “semi radiattivi” all’interno del tumore per poterlo combattere. Un sistema ottimo per evitare effetti collaterali e impatti negativi sulla saluta del paziente.

La nanomedicina è una delle aree biologiche maggiormente in crescita, è già possibile utilizzare nanobots 200 volte più piccoli di una cellula ematica.

Fonte: robotictrends.com

 

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