Scoperto un tesoro di migliaia di monete antiche in una fattoria in Ungheria

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Nel XVI secolo, un attacco dell’Impero Ottomano potrebbe aver portato gli ungheresi a seppellire preziose monete d’argento e d’oro. Ora, un team di archeologi ha scoperto questo tesoro in una fattoria. Nel 2019, un team di archeologi ha scoperto 150 monete antiche a Újlengyel, un villaggio in Ungheria. Incoraggiati da questa scoperta, i ricercatori sono tornati sul sito nel dicembre dello scorso anno, alla ricerca di nuovi tesori.

Balázs Nagy, numismatico presso il Museo Ferenczy, ha guidato una spedizione di due giorni che ha finito per avere risultati. Il team ha portato alla luce un vaso che conteneva migliaia di vecchie monete.

 

Un tesoro nascosto dal tempo

In un post sulla sua pagina Facebook, il museo ungherese ha spiegato che questa collezione è composta da quasi settemila monete d’argento e quattro monete d’oro. Quando sono stati sepolti (intorno al 1520), potrebbero aver avuto un valore sufficiente per acquistare sette cavalli e, per gli standard odierni, sarebbero stati anche sufficienti per acquistare un’auto di lusso.

La moneta più antica è un denario d’argento, cioè una piccola moneta dell’Impero Romano, in questo caso, con il volto dell’Imperatore Lucio Vero. Le monete più recenti risalgono al tempo di Luigi II, re che governava l’Ungheria e la Boemia.

Le quattro monete d’oro, emesse durante il regno di Mattia I, anche re d’Ungheria, erano nascoste sotto un tessuto nel rivestimento del vaso. Altri ritrovamenti includevano una rara moneta emessa da Papa Pio e monete d’argento dei regni di molti altri sovrani del XV e XVI secolo.

Gli archeologi non sanno perché queste monete furono sepolte, ma suggeriscono che sia stata una decisione presa durante un attacco dell’Impero Ottomano nel 1526.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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